Continuano le ricerche del sommergibile Titan, disperso nel Nord Atlantico insieme al suo equipaggio di cinque persone. Le operazioni di ricerca da parte delle autorità americane e canadesi sono in corso, ma la situazione è critica poiché mancano meno di 24 ore ore di aria respirabile all'interno del sommergibile. Emergono intanto dei dubbi sulla sicurezza della gestione delle visite al relitto del Titanic con il sommergibile Titan.
Il Pentagono ha messo a disposizione tre aerei e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, segue con grande preoccupazione gli sviluppi della situazione.
Al momento, le speranze di ritrovare il sommergibile e il suo equipaggio sembrano sempre più scarse, ma i rumori sottomarini rilevati dai sonar, lasciano sperare che gli occupanti del Titan siano ancora vivi.
OceanGate sapeva dei rischi del sommergibile Titan: emerge la questione della sicurezza delle visite al relitto del Titanic
Sono emersi dubbi sulle condizioni di sicurezza delle visite al relitto del Titanic con il sommergibile Titan. Secondo il New York Times, questi dubbi erano noti almeno da cinque anni all'industria delle imbarcazioni sommergibili, tanto che nel 2018, un comitato di esperti del settore aveva inviato una lettera all'amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush, esprimendo il timore di possibili conseguenze "catastrofiche" nella missione con il Titan.
La lettera era stata firmata da oltre tre dozzine di esperti del settore, tra cui oceanografi, dirigenti di società di sommergibili ed esploratori di acque profonde.
Il presidente della Manned Underwater Vehicles, Will Kohnen, ha ora dichiarato in un'intervista che la lettera era stata scritta sulla base della preoccupazione di ciò che sarebbe potuto accadere se OceanGate non avesse seguito gli standard di sicurezza.
La missiva affermava che il marketing di OceanGate per il Titan era stato fuorviante e invitava l'azienda a far valutare il sommergibile da un ente accreditato come DNV. Tuttavia, OceanGate, aveva sostenuto che il processo di convalida da una terza parte avrebbe rallentato l'innovazione.
Alla luce di questo contrasto, emerge anche che un ex direttore delle operazioni marittime, David Lochridge, era stato licenziato nello stesso anno dopo aver sollevato "gravi problemi di sicurezza riguardanti il progetto Titan".
In un documento legale rilasciato da Lochridge, si evince che aveva evidenziato "il controllo di qualità e la sicurezza del Titan, in particolare per il rifiuto di OceanGate di condurre test critici e non distruttivi del progetto dello scafo sperimentale". Lochridge aveva anche preso di mira il portello di osservazione del Titan, a suo dire costruito per sostenere una pressione certificata di 1.300 metri, nonostante i passeggeri avrebbero affrontato una profondità di 3.800 metri. La compagnia aveva rifiutato di pagare per un portello certificato in grado di resistere alla profondità richiesta di 4.000 metri. Lochridge si era lamentato anche di essere stato ignorato dal Ceo della compagnia Rush, attualmente intrappolato nella missione abitativa in profondità con il Titan.
Le persone a bordo del sommergibile
A bordo del sommergibile si trovano cinque persone, tra cui l'imprenditore britannico Hamish Harding, noto per la detenzione del Guinness World Record del soggiorno più lungo alla massima profondità dell'oceano con una nave con equipaggio. Ad accompagnarlo, Paul-Henri Nargeolet, ex membro della marina francese per 25 anni e rinomato esperto del Titanic, soprannominato "Mr. Titanic". Presenti anche Shahzada Dawood, imprenditore pakistano e dirigente del noto centro di studi spaziali Seti, suo figlio Sulmena Dawood e infine Stockton Rush, CEO e fondatore dell'OceanGate Expedition e ingegnere aerospaziale
Missione di ricerca del sommergibile Titan: la tecnologia e gli esperti coinvolti nell'impresa di salvataggio
Diversi strumenti e tecnologie vengono utilizzati per trovare l'imbarcazione e il suo equipaggio di cinque persone, tra cui sonar ad alta potenza, veicoli subacquei telecomandati (ROV) e squadre di sommozzatori altamente qualificati.
La Guardia Costiera degli Stati Uniti sta attualmente utilizzando tecnologie sofisticate per esplorare il fondale marino alla ricerca di tracce del sommergibile Titan ed ha confermato il rilevamento di rumori sottomarini nell'area di ricerca, ciò ha spinto la squadra di soccorso a spostare l'operazione dei veicoli telecomandati, nel tentativo di rilevare la fonte dei suoni. Finora, le operazioni di ricerca sono risultate infruttuose, ma le indagini continuano. Il contrammiraglio John Mauger, capo delle ricerche, ha dichiarato che la fonte del rumore non è stata ancora identificata e che la squadra non ha alcuna intenzione di abbandonare la missione finché ci sarà una possibilità di salvare l'equipaggio.
La ricerca attualmente copre un'area marittima di oltre 25.900 chilometri quadrati.
I possibili scenari di recupero
L'operazione di ricerca del sommergibile scomparso Titan, nel Nord Atlantico, è ancora in corso. Come riportato dalla CNN, in caso di rinvenimento del sommergibile, il recupero dell'equipaggio avverrebbe in diverse fasi. Rick Murcar, proprietario dell'Aquatic Adventures in Florida ha spiegato: "La fase 1 è localizzarlo. Ovviamente la fase 2 è confermare lo stato dei passeggeri e se il recupero sia possibile. Fase 3, sperare che un recupero possa essere effettuato”.
Tuttavia, a seconda della profondità in cui si trova il sommergibile, le possibilità di recupero potrebbero essere limitate poiché i sottomarini nucleari americani non possono spingersi ad una profondità eccessiva.
Nel caso del Pisces III, recuperato nel 1973 a una profondità di 480 metri, fu utilizzato un sommergibile e un battello di recupero a guida remota per fissare delle funi e poi trainarlo in superficie. Non è chiaro se questi stessi metodi potrebbero essere utilizzati per il Titan, anche perché la sua posizione esatta rimane ancora incerta.