E' il primo africano ad essere approdato nel calcio italiano dopo la sentenza Bosman, ma pochi si ricorderanno di lui. Stiamo parlando di François Zahoui, attaccante africano approdato in Italia proprio una trentina d'anni fa precisamente ad Ascoli, matricola di Serie A allenata da un certo Carlo Mazzone. Il giocatore della Costa d'Avorio arriverà in Italia a basso costo ma i bianconeri marchigiani non fecero di certo un affare.

Zahoui si fa notare agli occhi dell'Ascoli durante un torneo a Marsiglia, in Francia, quando il giocatore militava nello Stella Club di Abidjan, capitale della Costa d'Avorio.

L'estroso numero dieci attira su di sé gli occhi degli osservatori marchigiani, che però sono ignari di essere in procinto di "prendere un granchio". Il giocatore, fortemente voluto dal presidente Costantino Rozzi, venne pagato soltanto 25 milioni all'interno dei quali erano compresi completi da gioco per lo Stella Club. A Zahoui venne dato lo stipendio minimo sindacale, 12 milioni l'anno ma al giocatore, in fondo, andava bene così.

Intorno a Zahoui si materializza curiosità e scetticismo. E' il primo giocatore africano a giocare nella nostra Serie A e su di lui iniziano a circolare anche alcune leggende. Come quella che lo vedeva arrivare al primo allenamento ascolano senza scarpini, perchè in Costa d'Avorio era stato abituato in questo modo.

Il campionato inizia, ma Mazzone lo schiera pochissimo. Dopo la seconda stagione in cui scende in campo soltanto per una mezz'oretta scarsa il numero dieci venne venduto al Nancy con una plusvalenza di circa 80 milioni di lire. Così facendo i dirigenti ascolani riscattarono la svista cui erano andati incontro tesserandolo.

La carriera del giocatore continua in Francia dove troverà una fortuna sicuramente maggiore rispetto a quella ottenuta in Italia.

Una volta appesi gli scarpini al chiodo inizia la carriera da allenatore che culmina con la nomina a Commissario Tecnico della nazionale della Costa d'Avorio. Un buon trampolino di lancio alla ricerca di ulteriore fortuna.