Dopo tre giornate in Irlanda, i ciclisti sbarcano in Italia e bloccano la quarta tappa del 97esimo Giro d'Italia. "Muri scrostati, sporcizia, palazzi fatiscenti, incuria totale. Siamo a Bari o a Beirut?" La gara si trasforma in un corteo di polemiche. Condizioni che sono subito finite in tv e nella diretta Rai. Il Comune mette subito le mani avanti difendendo le condizioni della città.

"Ci sono tutti gli ok dell'organizzazione. Se i ciclisti hanno lamentele da fare, si rivolgessero a loro. Trovo singolare la polemica sull'asfalto". Per loro tutto era regolare, condizioni idonee e precisano che le problematiche sono arrivate dalle condizioni meteo. Nella città non è infatti previsto il manto drenante.

Un degrado senza eguali

'Il degrado è balzato agli occhi di chi ha avuto modo di vivere 'lo sbarco' nel quartier generale della tappa barese, con la sala stampa, le sale per la Giuria, le strutture per l'antidoping e tutto quel che ruota attorno al Giro', scrive TuttoBiciWeb.

Viali che non si potevano percorrere, tutto ridotto in una marciume senza eguali, come in una discarica. A causa di queste condizioni a Bari il tempo finale è stato preso all'ultimo degli otto giri, all'incirca a -8.3 chilometri dalla fine. La tappa se l'è aggiudicata il francese Nacer Bouhanni.

La prossima tappa

La quinta tappa percorrera il tratto da Taranto a Viggiano. Un percorso con insidie che potrebbe tagliar fuori i velocisti per lasciare spazio agli scalatori visto l'arrivo in salita. Il tratto più insidioso è Valico D. Serra di San Chirico.