Giorgio Avola non ha fatto proprio il pocker che si aspettava, ma la prima trasferta del dopo pausa estiva comincia bene per lo schermidore, che nella prima tappa della stagione di scherma si conferma come il migliore degli italiani in pedana.

La qualificazione per Avola, in nazionale italiana di scherma e originario di Modica (RG), è stata di ottimo livello riuscendo ad arrivare in finale grazie a 5 vittorie ed una sola sconfitta. Negli Usa, il tabellone lo mette immediatamente alla prova perchè il primo match è contro il francese Enzo Lefort, non per niente uno dei migliori fiorettisti in circolazione.

Il match è tirato ed Avola vince con lo stretto punteggio di 15-a-13, potendo andare ai 32^.

Un non facile tabellone finale

Il tabellone dei 32^ mette Avola contro il russo Rigin, forte di un ranking mondiale più solido e conquistato negli ultimi mesi. Contro Rigin, la questione non è facile anche se Avola riesce a chiudere la pratica con un buon 15-a-11.

Sono gli 8^ a portare a Giorgio Avola la sorpresa di un incontro "fratricida" perché a trovarsi di fronte è il compagno di squadra Andrea Baldini, anche lui reduce da una buona prova di qualificazione. I due, ovviamente, si conoscono alla perfezione allenandosi assieme, ed il match è tirato ed in equilibrio fino alla stoccata finale che trova Avola e che lo qualifica alla fase successiva con il punteggio di 15-a-11.

Il passaggio dai 4^ di finale permetterebbe ad Avola di arrivare in finale. I quarti sono però tosti perchè si trova davanti il francese Cadot. Il match si sviluppa in assoluto equilibrio per i due nazionali. Però questa volta è il francesce a trovare la spunta giusta per fare il proprio assalto e la stoccata vincente che lo porta in finale con il punteggio di 13-a-15.

Buona ripartenza per il nazionale italiano

La delusione per una finale non conseguita è certamente forte. Però l'atleta italiano, con questa prova ad ostacoli superata brillantemente, ha dimostrato di avere messo di lato i problemi di concentrazione ed equilibrio dimostrati nell'ultimo periodo dove alcune prestazioni non proprio di primo piano avevano indicato la necessità di una messa a punto mentale e fisica.