Il 12 gennaio a Londra è andata in scena la partita di regular season tra Denver Nuggets e Indiana Pacers. Il match era inserito negli NBA Global Games 2017, che ogni anno fanno tappa a Londra per la gioia di migliaia di fan della palla a spicchi americana. Per la precisione 20 mila, il numero dei fortunati che hanno potuto assistere alla partita tra le due franchigie all'interno della bellissima O2 Arena di Londra.

Una cornice davvero costruita a regola d'arte con lo spettatore totalmente immerso nel mondo NBA: dalle mascotte delle rispettive squadre che si dilettano a suon di scherzi simpatici tra gli spalti ai balli delle cheerleaders mai troppo volgari.

La partita finisce praticamente nel terzo quarto quando i Nuggets cominciano a macinare punti facili e a difendere sul serio. Non basta la grinta di Paul George che tenta invano di riacciuffare gli avversari a suon di triple e lay-up. Alla sirena il tabellino dei punteggi decreta la vittoria dei Nuggets per 140-112, una sconfitta che brucia per Indiana, ma soprattutto inaspettata visto il record che accompagnava la squadra giallo-blu (20-18).

Denver prima di atterrare a Londra aveva un record negativo di 5 sconfitte consecutive, mentre Indiana di 5 vittorie consecutive. Record che dava i Nuggets come sfavoriti, nonostante il miglior attacco, capitanato dall'italiano Danilo Gallinari, un vero gladiatore sul parquet. Dall'altra parte invece Paul George, classe cristallina, di quelle che ti fanno innamorare subito della pallacanestro. Infatti la partita è stata annunciata da tutti come la sfida tra Gallinari e George, due ali piccole, stelle indiscusse delle rispettive franchigie che sicuramente stanno dando e daranno un contributo massiccio alla espansione del campionato più bello del mondo, la NBA.

A fine partita Gallinari ha dichiarato: "Spero vivamente che nei prossimi anni si faccia un NBA Global Game in Italia e che venga invitata Denver.

Sarebbe un grande orgoglio per me giocare per i miei tifosi italiani".

Forse tra qualche anno vedremo il Gallo lottare per l'MVP come stanno facendo in questo momento altri, su tutti James Harden.

Stesso discorso per Russell Westbrook.