C'è un'Italia che corre sempre di più. Nel senso più stretto del termine. Di gente che corre per piacere, per star bene, per competere, per stare insieme e non solo. Ognuno a proprio modo, ma di vero c'è che il numero dei podisti di ogni età aumenta di giorno in giorno, anche nelle gare amatoriali. Trovando chi preferisce centellinare il numero di competizioni a cui partecipare, mentre ve ne sono altri che invece scelgono di gareggiare ogni domenica.
Ma c'è pure chi va oltre.
Una gara ogni tre giorni, ma premiato appena due volte
Ad esempio, correndo ben 126 (!) gare nell'arco di dodici mesi. É quello che ha fatto ad esempio Riccardo Ciotti, un podista toscano che ha compiuto 46 anni lo scorso 23 settembre, tesserato per l'Avis Sansepolcro, che ha scelto nel 2016 di mettersi un pettorale con una media impressionante, ovvero cimentandosi in più di una gara ogni tre giorni. Sete di vittoria? Macchè! Appena due volte è riuscito ad essere premiato nella propria categoria. Ha stabilito quello che può considerarsi un record e di questo ne va fiero.
Si è appuntato ogni cosa del proprio anno podistico. Infatti, ha conteggiato di aver gareggiato per un totale di 1150 chilometri (una media di 9,2 km a gara). Ha percorso ben 19000 chilometri alla guida della propria auto per andare e tornare dalle gare, considerando che solo otto volte ha pernottato fuori casa. Per quattro volte ha gareggiato due volte in un giorno.
Un record reso possibile per non aver subìto infortuni
Tutto questo è stato possibile per il fatto di non essersi mai fermato per infortunio. “Sono stato infatti fortunato a non aver riportato acciacchi – ammette – e questo mi ha consentito di vivere un anno fantastico, che mi ha permesso di scoprire ed ammirare la bellezza di decine di paesi, città e luoghi che non scorderò mai, con paesaggi mozzafiato e tante nuove amicizie, uniti ad una serie di ricordi, di brividi e di emozioni.
Questi sono stati veri premi che ho vinto, al di là di salire o meno sul podio”.
Il buon Ciotti ha iniziato le serie delle 126 gare il primo gennaio a San Giovanni Valdarno e lo ha concluso il 31 dicembre a Russi, nel ravennate. “Ringrazio quelle persone chi mi hanno fatto compagnia in questo lungo cammino ed auguro a tutti – conclude - di poter trascorrere un anno di corse come l'ho vissuto io”.