E poi, mentre corri tra oltre duemila atleti più o meno quotati, ti accorgi che tra di loro c'è anche Leonardo e trovi la forza e il sorriso per non avvertire la fatica, rendendoti conto che nella vita c'è chi vince battaglie ben più difficili. Ma Leonardo chi? Lui è Leonardo Cenci, uno che ha scelto di combattere la malattia del cancro anche attraverso la corsa. Anzi, verrebbe da dire, soprattutto correndo. Spingendosi ben oltre quelli che sono per tanti i canoni della normalità. Non infatti una semplice corsetta, bensì una maratona vera e propria.
A novembre sarà testimonial del Coni alla Maratona di New York
Perugino di 43 anni, sarà il testimonial del Coni alla Maratona di Roma del 10 aprile, voluto dal presidente Giovanni Malagò con l'intento di essere a novembre ai nastri di partenza della più prestigiosa di New York. Ci parli mentre stai gareggiando e ti dice che “il vero sogno è quello di arrivare al traguardo a New York, anche se io so bene che nella mia situazione non posso fare programmi a lunga scadenza”. Infatti, il 9 agosto del 2012 a Leonardo era stato diagnosticato un edenocarcinoma polmonare al quarto stadio. Parole che per molti forse vogliono dire ben poco. La sostanza di quelle parole era ben più concreta: un'aspettativa di vita non oltre i sei mesi.
Da allora di mesi ne sono passati quasi 43 ed a vederlo oggi Leo, come lo chiamano gli amici, sembra tutt'altro che malato. Del resto, con quel sorriso così contagioso è impossibile pensarlo diversamente. Il suo motto è stato da sempre quello di “trasformare il cancro in una grande opportunità piuttosto che in un ostacolo”.
Poco dopo il sorgere della terribile malattia, infatti, ha creato l'associazione Avanti Tutta Onlus, attraverso la quale ha dato vita insieme a tanti volontari ad una serie di manifestazioni che hanno permesso di raccogliere tanti fondi e destinare così al reparto di oncologia dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia oltre 150mila euro.
Domenica scorsa si è concesso un test alla Maratona di Terni, correndo non tutti i 42 chilometri del percorso, ma fermandosi a 15 chilometri e 400 metri in un'ora e 25 minuti. Non male affatto! Anche se prima della malattia aveva già portato a termine sette maratone.
"Il cancro che ho dentro si sta rendendo conto che non la spunterà"
“Dentro di me – ha raccontato al cronista mentre stava correndo – ho un ospite che si chiama cancro che si sta rendendo conto che non la spunterà facilmente su di me. Sento di avere una forza superiore a lui. Correre è diventata la medicina più importante per combatterlo, perché così bisogna fare. Con tredici metastasi celebrali che mi sono state individuate bisogna avere la determinazione per combattere ogni giorno, senza mollare un attimo!”.
Il sogno di poter essere il primo italiano a correre una maratona lo stimola a dare sempre di più, anche se un traguardo lo ha già raggiunto. Nessuno al mondo (così sembra) è mai riuscito come lui a correre due mezze maratone da 21 km in presenza di un cancro progressivo. Lo ha fatto il 27 di settembre del 2015 a Foligno e poi si è ripetuto il 7 febbraio del 2016 alla Maratonina del Campanile, a Ponte San Giovanni. Ma la sensazione, in una regione come l'Umbria dove si è parlato sovente di tragedie, è quella che con Leonardo Cenci tante belle pagine di sport e di vita debbano essere ancora scritte…