Potrebbe aver già preso la strada sbagliata la Milano Sanremo di Fernando Gaviria. Il corridore colombiano è caduto ieri mentre si stava allenando a due giorni dal grande appuntamento della Classicissima. Per fortuna Gaviria non ha riportato nessuna frattura e sarà quindi al via della corsa domattina a Milano. Le condizioni del giovane campione colombiano saranno però tutte da verificare, ancora a maggior ragione in una corsa interminabile come la Milano Sanremo.

Gaviria: “Più attacchi sul Poggio”

Tra la Milano Sanremo e Fernando Gaviria sembra esserci un velo di sfortuna. Un anno fa, al debutto, il giovane colombiano della Quickstep era in perfetta posizione per piazzare il suo sprint in via Roma quando fu messo fuori gioco da una caduta. Stavolta Gaviria non è più un outsider, una mina vagante, ma uno dei principali favoriti, probabilmente il numero due dietro a Peter Sagan. Questo almeno fino a ieri mattina, quando Gaviria è caduto mentre si stava allenando e si è ferito al polso destro. Il corridore non ha riportato fratture e partirà regolarmente domattina, ma sarà da vedere quanto potrà pesare questo infortunio.

In una corsa come la Milano Sanremo, 300 chilometri da pedalare verso un finale tecnico, tirato e elettrizzante, il dolore al polso alla lunga potrebbe influire in maniera importante sulla prestazione del campioncino della Quickstep. Fin qui Gaviria si era avvicinato alla Milano Sanremo con grande sicurezza, vincendo già all’esordio in Argentina e poi riuscendo a battere Peter Sagan nella penultima tappa della Tirreno Adriatico. Proprio il dualismo tra l’esuberante Campione del Mondo e il giovane colombiano, sostenuto da una squadra fortissima, sembrava il leit-motiv della vigilia della Milano Sanremo.

“Credo che quest’anno ci saranno più attacchi sul Poggio” aveva spiegato Gaviria a conclusione della Tirreno Adriatico “Corridori come Kwiatkowski, Van Avermaet e Sagan attaccheranno sul Poggio. Dovremo aspettare per vedere cosa succede e come sono le gambe in quel momento. Bisogna aspettare il momento chiave per agire, perché muovendosi in un momento sbagliato la corsa finisce”.