Alla Oracle Arena va in scena un'altra partita spettacolare, finisce 132 a 113 per la squadra padrona di casa, che ritrova Steve Kerr in panchina dopo il problema alla schiena, che l'aveva tenuto lontano dal campo per 11 gare. Curry e Durant dominano sul parquet di Oakland, segnando rispettivamente 32 e 33 punti; ad unirsi a loro c'è anche un ritrovato Klay Thompson, che dopo la solita partita impeccabile in fase difensiva su Irving, si mette in mostra pure dall'altra parte del campo, segnando 22 punti.

Per i Cavaliers, ennesima prestazione storica di Lebron James, che chiude la partita con 29 punti, 11 assist e 14 rimbalzi, al quale si aggiunge un ottimo Kevin Love da 27 punti. Lo strapotere dei Warriors però non è al momento sovrastabile e costringe James e compagni ad arrendersi anche in Gara 2.

Cleveland rimane aggrappata all'intervallo

Rispetto a Gara 1, cleveland ha tutta un'altra intensità offensiva. Lo si vede fin da subito quando Lebron decide di attaccare fin da inizio azione, andando al ferro ripetutamente. Golden State sembra frastornata e perde numerosi palloni. Nonostante questo dato negativo (20 turnover totali), Curry prende in mano la partita e la sua prima tripla, seguita da quella di Green, regala il primo allungo (+7) alla squadra di Steve Kerr, costringendo Lue a chiamare il timeout.

Il primo tempo è uno scatenamento offensivo da una parte e dall'altra: alle triple di Curry e ai tiri in sospensione di Durant rispondono le penetrazioni di James, già in doppia cifra dopo i primi 6 tentativi. Klay Thompson è l'arma in più per la fase difensiva dei Warriors: annulla Irving (19 punti) e, inoltre, segna 8 punti nei primi 11', con 2/3 al tiro.

Golden State prova l'allungo e vola a +12, ma Lebron James, anche grazie alle 6 palle perse di Curry, tiene aggrappati i compagni e riporta la squadra a -3 nell'intervallo (67-64).

Allungo Warriors

Golden State ingrana la marcia nel terzo quarto e colleziona il maggior vantaggio della gara (+16). In 36' di gioco la squadra di Steve Kerr ha già raggiunto quota 100 punti e i Cavaliers non sembrano i grado di contenere la strapotenza offensiva di Curry, Durant e compagni.

Il gioco dei Warriors è quello delle serate migliori e la costruzione dei tiri è spettacolo puro: il risultato non viene mai messo in discussione, nonostante i falli di Durant e Green che preoccupano Kerr per l'ultima frazione di gioco. James e Love ci provano ma sono troppo "soli" per rimontare e Golden State passeggia sul velluto. Sulla sirena è -19 per i campioni in carica, che adesso voleranno in Ohio per ritrovare se stessi e per provare la rimonta. L'appuntamento è a giovedì notte per Gara 3. Che lo spettacolo continui.