La Formula Uno potrebbe presto dire addio all'Inghilterra. Il British racing driver's club, proprietario e gestore del circuito inglese di silverstone, ha scelto proprio la settimana che porterà al Gran Premio di Gran Bretagna per annunciare di voler interrompere il contratto con Liberty Media, la proprietaria della Formula Uno. Troppo alti i costi di organizzazione e gestione della corsa.

Per questo, se non sarà trovata una nuova intesa, il 2019 potrebbe essere l'ultimo anno in cui si correrà un Gran Premio di Formula Uno in Gran Bretagna. Sì, perchè il circuito del Northamptonshire è l'unico in Inghilterra a avere la licenza per ospitare un Gp.

'Costi non più sostenibili'

Il Brdc ha dunque comunicato alla Liberty Media l'intenzione di rompere il contratto. A spiegare le ragioni di questa decisione è John Grant, chairman del Brdc: "Non è più sostenibile per noi organizzare il Gp di Gran Bretagna, in questi termini. Abbiamo avuto perdite per 2,8 milioni di sterline nel 2015, per 4,8 milioni nel 2016 e prevediamo di perderne altrettante quest'anno.

Abbiamo raggiunto il punto in cui non possiamo più permettere che la nostra passione comandi sulle nostre teste. Rischierebbe non soltanto il Gran Premio di Gran Bretagna, ma anche tutto il mondo degli sport motoristici che dipendono da noi. La nostra speranza è che si possa trovare un accordo con Liberty Media perché continui a esserci un Gran Premio a Silverstone, ancora a lungo".

I costi di gestione del Gp di Silverstone

Il Brdc gestisce il circuito di Silverstone da 70 anni e ha investito 50 milioni di sterline negli ultimi dieci anni. Ogni anno, sono 350.000 gli spettatori che assistono dal vivo al gran premio e oltre 400 milioni quelli collegati da tutto il mondo attraverso la tv. Ma i termini concordati nel 2009 rendono insostenibili le spese.

Per ospitare la Formula Uno, il Brdc paga un canone annuo alla Liberty Media che aumenta del 5% annuo, ben più che il tasso di inflazione in Gran Bretagna. Si è andati, così, dagli 11,5 milioni di sterline del 2010 ai 16,2 milioni di quest'anno che, ai ritmi dell'inflazione sarebbero stati "soltanto" 13,6 milioni. E, secondo Grant, a questo ritmo il canone salirà a 25 milioni di sterline nel 2026, quando il contratto sarebbe scaduto naturalmente. Invece, è arrivata la decisione, forzata, di anticipare l'addio.

Le conseguenze dell'addio

Lo stesso chairman del British racing driver's club è consapevole che perdere il Gp avrebbe un impatto negativo che andrebbe ben oltre Silverstone e la Formula Uno.

"Il gran premio - ha aggiunto Grant- serve come punto focale per l'industria automobilistica britannica che vale circa 10,5 miliardi di sterline e occupa 45.000 persone. Sette delle dieci scuderie della Formula Uno hanno la loro sede molto vicino a Silverstone, conosciuta come la "Silicon valley degli sport motoristici" e questo porta molti posti di lavoro, che sarebbero a rischio. Abbiamo proposto alla Liberty Media delle modifiche al contratto e per questo, anche se abbiamo formalizzato la nostra richiesta di interrompere il contratto, speriamo di trovare un accordo per mantenere la Formula Uno a Silverstone".