Dal momento del ritiro al Giro d’Italia, di fabio aru si sono pressoché perse le tracce. Lo scalatore della UAE Emirates si è rifugiato nella sua casa di Lugano per riposare, smaltire la delusione e sottoporsi ad una serie di accertamenti per scoprire se alla base delle prestazioni così anonime ci sia stato anche un problema fisico. I risultati hanno dato una conferma in tal senso, ma in casa UAE Emirates si è fatta anche mea culpa per il percorso di avvicinamento e di preparazione al Giro d’Italia.
Aru, i risultati dei controlli
Dopo una ventina di giorni di pausa Fabio Aru sta tornando ad allenarsi per preparare una seconda parte di stagione in cui sarà chiamato al riscatto. Il fallimento del Giro d’Italia ha lasciato degli strascichi non semplici da superare, ma il corridore e la UAE Emirates hanno affrontato la situazione con franchezza, come ha spiegato Giuseppe Saronni alla Gazzetta dello Sport. “Inutile nasconderlo, c’è stato un momento difficile, un attimo di smarrimento, siamo stati tutti sotto pressione. Ma c’è stata la volontà e la professionalità di mettersi in discussione”.
Il primo passo di Aru e della UAE Emirates è stato quello di sottoporsi ad un’approfondita serie di controlli per verificare se qualche problema fisico abbia potuto condizionare il suo rendimento al Giro d’Italia.
Dagli esami sarebbero emerse delle nuove intolleranze alimentari che avrebbero potuto avere un peso importante nelle prestazioni così deludenti del Giro d’Italia.
Una preparazione da rivedere
Il corridore e la squadra hanno però anche trovato un altro punto su cui riflettere, e cioè la preparazione seguita in vista del Giro d’Italia. La UAE Emirates ha dato piena libertà al corridore e al suo preparatore personale Paolo Tiralongo, l’ex compagno di squadra alla Astana che ha smesso di correre al termine della passata stagione. Aru ha seguito un avvicinamento al Giro con tanti ritiri in altura e pochissime corse, una strategia che evidentemente non ha pagato e che potrebbe essere rivista per il futuro.
E a proposito del futuro è ancora da chiarire come sarà il calendario di Fabio Aru da qui al termine della stagione. Non è ancora del tutto scartata l’ipotesi di correre il Tour de France. L’alternativa alla Grande Boucle sarebbe di disputare il Giro d’Austria e il Giro di Polonia per avvicinarsi invece alla Vuelta Espana e a tutta la parte finale della stagione, Mondiali di Innsbruck compresi.