Dalle speranze di maglia rosa della vigilia al fallimento totale a poco più di metà del cammino. Il Giro d’Italia non ha riservato nessuna gioia a Fabio Aru, che dopo essere andato in difficoltà su tutte le salite della corsa rosa ha vissuto una giornata tremenda nella tappa di ieri a Sappada. Il capitano della UAE Emirates si è staccato sulla salita del passo di Sant’Antonio ed è sembrato sul punto di ritirarsi. Grazie anche al supporto dei compagni, più psicologico che materiale, Aru è riuscito a raggiungere il traguardo pedalando quasi a passo d’uomo, con venti minuti di ritardo dalla maglia rosa Simon Yates.
Aru: ‘Giornata dura’
Le immagini di Fabio Aru in crisi nera sul passo di Sant’Antonio resteranno uno dei passaggi emblematici di questo Giro d’Italia. Lo scalatore sardo era partito con grandi ambizioni, dopo essere stato ingaggiato dalla UAE Emirates con un contratto faraonico. Qualcosa però non ha funzionato, forse la preparazione atletica o l’eccessiva pressione data da quell’ingaggio così ingombrante che doveva essere onorato con una prestazione maiuscola.
Aru non ha mai brillato nell’inizio di stagione ed anche al Giro d’Italia è sempre stato in affanno, staccato su tutte le salite fino al crollo, anche psicologico, nella tappa di ieri a Sappada. “E’ stata una giornata veramente dura, sia sul profilo psicologico che fisico” ha raccontato Aru ai giornalisti che lo attendevano nel dopo tappa.
Il campione sardo ha ringraziato i suoi compagni per averlo sostenuto, facendo capire poi di pensare ad un problema fisico ancora da decifrare per motivare questa disfatta. “Mi ritrovo senza forze, incapace di tenere il ritmo, come svuotato. Non sto bene ovviamente e dobbiamo capire i motivi di questo malessere” ha aggiunto Aru.
After the Monte Zoncolan, @FabioAru1 is 13th overall. #UAETeamEmirates #Giro101 pic.twitter.com/rBN8wI6Alj
— @UAE-TeamEmirates (@TeamUAEAbuDhabi) 19 maggio 2018
‘Ci tenevo tantissimo’
Questo crollo psicologico così netto è una novità inquietante nella carriera di Aru. Se in passato lo scalatore sardo era sempre riuscito in qualche modo a superare i periodi negativi restando aggrappato alla corsa, come nel Giro d’Italia di tre anni fa che riuscì a far svoltare nelle tappe conclusive, stavolta non ha trovato la forza nervosa di fare altrettanto, lasciandosi andare come per liberarsi di un fardello insopportabile.
Nel dopo corsa Aru ha parlato di quanto fossero alte le aspettative sue e della squadra e di quanto invece si sia rivelata diversa la realtà della corsa: “Chiedo un po’ di comprensione per il dramma sportivo, la forte delusione è figlia della voglia di far bene. Ci tenevo tantissimo, io per primo e più di tutti” ha concluso Aru.
Fabio Aru è sceso al 22° posto nella classifica generale del Giro d’Italia, con un ritardo di 25 minuti dalla maglia rosa Simon Yates. Domani la corsa ripartirà, dopo il giorno di riposo odierno, con l’attesa cronometro di Rovereto. Vedremo se Aru troverà le motivazioni per continuare la sua corsa e cercare almeno di lasciare un piccolo segno nelle ultime tappe.