Da più di una settimana l'Italia è in quarantena a causa del diffondersi del contagio della pandemia da Coronavirus.
Molti sport, anche quelli praticati a livello professionistico, di conseguenza si sono dovuti fermare, in primis il Ciclismo, vista la sospensione e il rinvio di numerose gare (tra cui il Giro d'Italia, che sarebbe dovuto partire il prossimo maggio ma che è stato rinviato a data da destinarsi).
A subire gli effetti più diretti sono dunque i ciclisti: dalla data in cui è stato approvato il decreto chiamato 'Io resto a casa' numerosi atleti sono stati infatti denunciati per non aver rispettato la normativa. Uno degli ultimi episodi è avvenuto nel veronese e ha visto protagonisti quattro ciclisti under 23.
Gli atleti denunciati non sono stati ritenuti né professionisti né facenti attività motoria
Il tutto è avvenuto sul lungolago, nel quale i carabinieri di Torri del Benaco hanno svolto numerosi controlli. Nel corso degli ultimi sono stati denunciati quattro ciclisti agonisti under 23 per aver violato l’art.
1 c. 3 del DPCM del 9 marzo 2020. Con tale norma, infatti, si stabilisce che le sedute di allenamento possono essere svolte solo all'interno di impianti sportivi che siano rigorosamente a porte chiuse. Non solo, perché la cosa è consentita soltanto ai professionisti o ai non professionisti che siano riconosciuti dalle loro federazioni e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I) e che debbono svolgere il loro allenamento in vista di partecipazioni a manifestazioni olimpiche, nazionali e internazionali.
Dopo tutti gli accertamenti del caso le forze dell'ordine hanno quindi ritenuto che nessuno dei ragazzi rientrasse nelle categorie protette. Inoltre l'attività dei quattro agonisti non poteva neanche essere ascritta come 'attività motoria' possibile solo nel proprio comune dato che nessuno dei fermati si trovava all'interno del proprio comune di appartenenza.
Il Giro d'Italia potrebbe corrersi in autunno
L'Unione Ciclistica Internazionale ha intanto fatto sapere che fino alla metà di aprile tutti gli eventi saranno sospesi. Una volta che la situazione tornerà alla normalità, verrà data priorità agli eventi e alle gare che erano in programma prima della pandemia ma che sono appunto saltate: "L'Uci comunica che nessun evento sul calendario stradale si terrà fino a nuovo avviso, e comunque non fino alla prossima metà di aprile. Alla ripresa della stagione verrà data la priorità agli eventi già programmati tenendo ovviamente conto dello spazio disponibile. Per questo la stagione ciclistica potrebbe essere allungata fino al 1° di novembre". Con questo comunicato, dunque, si incrementano le probabilità che il Giro d'Italia possa slittare al prossimo autunno. Non dovrebbe esserci nessun problema invece per il Tour de France che dovrebbe partire il prossimo 27 giugno (coronavirus permettendo).