“Il consiglio federale ha menzionato le sfide poste dalla Covid-19, oltre che varie ragioni tecniche, a sostegno della decisione di tenere la competizione in una sola città”. Così si legge nel comunicato che la Federazione Internazionale di hockey su ghiaccio ha pubblicato sul proprio sito ufficiale. Il Mondiale, che vedrà confrontarsi 16 nazionali, avrà luogo interamente a Riga, capitale della Lettonia, e si terrà dal 21 maggio al 6 giugno.

L'esclusione della Bielorussia

Originariamente l’evento si sarebbe dovuto dividere tra Lettonia e Bielorussia, ma già il 18 gennaio la Federazione aveva annunciato che la competizione non si sarebbe più tenuta in Bielorussia, sia a seguito della minaccia di numerosi sponsor di boicottare il mondiale in caso si fosse effettivamente tenuto a Minsk, sia per i numerosi dubbi riguardo alla capacità del Paese di garantire ordine pubblico. Il presidente bielorusso Lukashenko attualmente vive infatti una crisi di legittimità, dimostrata dagli ormai quasi sei mesi di proteste che scuotono il Paese. Ora, con la conferma della capitale lettone come unica città ospitante, l'esclusione di Minsk è ufficiale e questo permetterà alle squadre di limitare notevolmente gli spostamenti.

Organizzazione anti Covid

Le 16 squadre infatti saranno ospitate in un unico hotel e si confronteranno in due strutture tra loro adiacenti: l’Arena Riga e l’Olympic Sports Centre. Un piano organizzativo che potenzialmente è adatto a far fronte a qualsiasi emergenza sanitaria, prestandosi efficacemente all'isolamento totale delle formazioni partecipanti. La Federazione però si è detta pronta anche a gestire la presenza del pubblico, a patto che la situazione Covid-19 in Lettonia, per allora, lo permetta. La palla passa quindi al Governo dello Stato baltico nella speranza che la situazione contagi migliori sensibilmente in primavera.

L'Italia dell'hockey su ghiaccio

Tra le compagini in gioco ci sarà anche la nazionale italiana e se l'hockey su ghiaccio non è esattamente il nostro sport nazionale, lo è però per altri Paesi come il lontano Canada o la molto più vicina Repubblica Ceca.

“Siamo convinti che disputare il Mondiale in un’unica sede, riducendo così al minimo gli spostamenti, rappresenti una scelta sostanzialmente obbligata”, ha dichiarato Andrea Gios, presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, esprimendo così piena approvazione per la decisione presa dalla Federazione internazionale di hockey sul ghiaccio. Agli appassionati dunque non resta che aspettare la fine di maggio, sperando in una competizione viva, combattuta e, contagi permettendo, anche ricca di pubblico.