Il progetto di Filippo Ganna di trasformarsi da campione delle cronometro e del Ciclismo su pista in interprete delle grandi classiche di primavera ha dato quest'anno i suoi primi frutti. Il corridore della Ineos ha iniziato questa stagione con il dichiarato intento di allargare i suoi confini alle corse di un giorno e soprattutto alla Parigi - Roubaix. Dopo la splendida prestazione della Milano - Sanremo, chiusa al secondo posto, Ganna si è avvicinato alla classica del pavé con molti più occhi addosso e tante aspettative.

Il campione olimpico si è espresso ad alti livelli nella Roubaix di domenica scorsa, concludendo al sesto posto in un contesto di livello stellare. Ganna è rimasto con il gruppetto dei sette corridori più forti fino al Carrefour de l'Arbre, il settore di pavé decisivo, dove non ha resistito alle accelerazioni portate prima da Wout van Aert e poi da Mathieu Va der Poel, che è andato a vincere.

Francesco Moser: 'Avete visto come prendeva le curve Van der Poel?'

Filippo Ganna è arrivato al traguardo insieme a Mads Pedersen e Stefan Küng, chiudendo con un bel sesto posto e dando così concretezza a questo progetto di trasformazione in uomo da classiche.

La prova del corridore della Ineos ha suscitato molti commenti dagli addetti ai lavori del ciclismo, soprattutto in Italia. In un intervento alla Gazzetta dello sport, l'ex campione Francesco Moser, tre volte vincitore della Parigi - Roubaix, ha analizzato la corsa di Ganna invitandolo a dedicarsi completamente alle classiche per colmare il gap che lo separa dai più forti.

Moser si è detto impressionato dal livello mostrato da Mathieu Van der Poel e Wout van Aert, sia per la prestazione pura che per le abilità di guida costruite nel ciclocross. "Non ho mai visto nessuno andare sul pavé della Roubaix in quella maniera. Avete visto come Van der Poel faceva le curve, come entrava?", ha commentato Francesco Moser, dicendosi convinto che l'attività nel fuoristrada abbia dato loro quelle capacità in più per gestire un terreno infido come il pavé della Roubaix.

'Ballerini, Tafi e Boonen non erano forti come VDP e van Aert'

Secondo l'ex campione il gap attuale tra i due più forti e Filippo Ganna è dovuto essenzialmente al percorso completamente diverso che hanno seguito finora le rispettive carriere. "Ganna ha fatto meno gare su strada, in particolare al nord. Ha più paura di loro, in certe curve perdeva tre-cinque metri, questo alla fine si sente", ha analizzato Francesco Moser, che ritiene che VDP e Van Aert abbiano alzato l'asticella a livelli mai raggiunti in precedenza in questo tipo di corse. "Ballerini, Tafi e Boonen non erano così forti, loro attaccano a cento chilometri dall'arrivo e non si fermano mai", ha commentato l'ex campione.

Moser ha consigliato a Filippo Ganna di non desistere dopo il sesto posto alla Roubaix, ma di concentrarsi ancora maggiormente sulle classiche.

Il tre volte vincitore della Roubaix ha invitato Ganna a lasciare da parte il ciclismo su pista e le cronometro, settori in cui ormai ha vinto tutto quello che c'era da vincere, tra record, ori mondiali e olimpici, e dedicarsi maggiormente alla preparazione delle corse di un giorno e in particolar modo della Roubaix; "Vincere le classiche darebbe un'altra immagine alla sua carriera".