Il Tour de France sta vivendo un’edizione all’insegna dello spettacolo e di un duello di altissimo livello tecnico tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Nelle tappe pirenaiche e sul Puy de Dome, i due campioni hanno regalato scatti e tattiche aggressive, demolendo i tempi di scalata di alcune delle salite più leggendarie della corsa. Sul Tourmalet, lo sloveno e il danese hanno stabilito il nuovo record, battendo di quasi un minuto il precedente limite che apparteneva a Rominger.

Sul Puy de Dome, Pogacar è salito con una mostruosa Vam di oltre 2000, una prestazione davvero eccezionale.

Baastrup: 'Prestazioni con enorme credibilità'

Queste prestazioni stellari hanno riportato alla ribalta qualche dubbio sulla pulizia dei corridori, insinuazioni senza alcuna prova che hanno le radici nel passato del ciclismo e che di tanto in tanto tornano d’attualità. I diretti interessati e le loro squadre hanno sempre motivato questo incremento delle prestazioni con la continua evoluzione dei materiali, dei metodi di allenamenti e la cura di tanti altri dettagli.

Il fisiologo dello sport Nikolai Baastrup, capo del Dipartimento di Sport e Nutrizione dell'Università di Copenaghen, ha studiato i dati di Pogacar e Vingegaard e si è detto convinto che le loro prestazioni siano completamente limpide.

"Ho analizzato i numeri degli allenamenti, stress test, analisi mediche e molti altri dati degli ultimi anni e c'è qualcosa che mi permette di dare un'enorme credibilità a queste prestazioni e cioè che hanno avuto uno sviluppo sportivo stabile. Questi risultati non sono qualcosa che viene fuori all'improvviso, da un giorno all'altro, come accadeva ai tempi dell'epo e delle trasfusioni di sangue”, ha spiegato l'esperto danese.

Ciclismo, Baastrup: 'Con il doping c'erano delle ovvie fluttuazioni'

Baastrup ha verificato come l’evoluzione di Vingegaard abbia subito una crescita continua nel tempo. “Ho notato che le sue prestazioni sembrano essere stabili e questo è positivo. Quello che abbiamo visto ai vecchi tempi, con il doping, erano alcune ovvie fluttuazioni nelle prestazioni.

Un giorno la gente volava sulle salite, il giorno dopo non riusciva a tenere il passo. Questo non lo vediamo più davvero”, ha dichiarato Baastrup.

Il fisiologo danese ha spiegato che, nonostante i livelli stellari raggiunti, non ci sono motivi per dubitare di queste prestazioni di Pogacar e Vingegaard.

“Sì, possiamo credere a quei dati. In effetti, i calcoli dei watt che vedo sono molto credibili. Vingegaard e Pogacar sono potentissimi nelle salite brevi, ma Armstrong e Pantani con EPO o trasfusioni li staccherebbero nelle salite lunghe. Quel doping permetteva loro di ritardare l’insorgere della fatica e resistere più a lungo”, ha analizzato Baastrup.

Il fisiologo ha ammesso che anche nel Ciclismo attuale potrebbe esserci qualche corridore che cerca di sfuggire alle maglie dell’antidoping, ma che questo non incide in maniera così importante come avveniva nelle passate generazioni in cui il ricorso all’Epo era particolarmente diffuso.

“Se c'è qualcuno che oggi fa qualcosa di illegale, sarebbe a un livello molto inferiore rispetto a venti o trent’anni fa. Pogacar e Vingegaard producono dei valori che rientrano nei parametri che l'essere umano può raggiungere in maniera naturale, anche se il rapporto watt per chilo ha raggiunto livelli molto alti”, ha commentato Nikolai Baastrup.