Pogacar non ci sta. Rispedisce al mittente le accuse di doping e nella conferenza stampa di chiusura del Tour de France, secco dichiara: "Da quello che vedo non ci sono molti imbroglioni, praticamente quasi nessuno nel Ciclismo, siamo probabilmente lo sport più pulito se paragonato ad altre discipline". Anche dopo tanto tempo e con una generazione di corridori nuova, il Tour de France porta ancora con sé la pesante eredità lasciata nel mondo del ciclismo dall'era Armstrong e dalla sua squalifica a vita per doping.
Ogni anno, sul vincitore del Tour si addensano dubbi e sospetti, sempre senza prove e indizi concreti. Le straordinarie prestazioni raggiunte da questa generazione di campioni, Tadej Pogacar in primis, ma non solo, sono bastate a Escape Collective per lanciare accuse e illazioni sul possibile ricorso a un rebreather di monossido di carbonio. Nella conferenza stampa di chiusura del Tour de France, non è naturalmente mancata qualche domanda a Pogacar su questo tema..
'La gente non dimenticherà mai l'epoca di Armstrong'
Tra i paragoni con i campioni del passato, la lunga sequenza di record e statistiche, i progetti per le scorribande del prossimo futuro, nella conferenza stampa del dopa corsa di Nizza è arrivata puntuale la domanda alle accuse di doping e ai sospetti tirati in ballo da una parte dei media.
"Quando qualcuno vince il Tour, ogni volta si parla di doping. È così ogni anno, chiunque sia il vincitore, è stato così anche al Giro d'Italia", ha risposto Pogacar, che ha assicurato non solo sulla sua pulizia ma su quella di tutto il ciclismo attuale.
"Quello che vedo è che i corridori pensano alla propria salute, alla vita dopo il ciclismo. Non ci sono molti imbroglioni, praticamente quasi nessuno nel ciclismo, siamo probabilmente lo sport più pulito se paragonato ad altre discipline", ha testimoniato il vincitore del Tour de France, che ha detto di non dare troppo peso a queste accuse.
"So chi sono io, e anche che ci saranno sempre dei dubbi. Capisco le persone, dopo quello che hanno fatto Armstrong e gli altri corridori dopati del passato, ci sono stati tanti scandali.
Ma la WADA e le altre organizzazioni hanno investito tanti soldi e fatto pressione perchè il ciclismo sia pulito. Ma capisco la gente, perchè non dimenticherà mai l'epoca di Armstrong", ha dichiarato Pogacar.
Pogacar dice sì ai Mondiali, Olimpiadi in dubbio
Sul suo futuro, Pogacar ha invece messo al primo posto l'assalto alla maglia iridata. I Mondiali si svolgeranno quest'anno il 29 settembre a Zurigo, su un percorso impegnativo che sembra ideale per le sue caratteristiche. Il campione sloveno ha poi assicurato che nei prossimi anni punterà anche alla Vuelta Espana, per completare la tripla corona dopo le vittorie a Giro e Tour, ma che la corsa francese resterà sempre il primo obiettivo. "Penso che finchè sarò in questa squadra dovrò sempre concentrarmi sul Tour", ha dichiarato sorridendo Pogacar.
Il campione della UAE non ha invece fatto nessun riferimento alle imminenti Olimpiadi, e il suo manager Alex Carera ha poi spiegato che la sua presenza non è ancora confermata. Il Ct sloveno ha convocato Pogacar per la prova in linea del 3 agosto, insieme a Mohoric, Tratnik e Mezgec, ma il progetto olimpico non sembra al centro dei pensieri del vincitore del Tour. "La presenza ai Mondiali è certa, per le Olimpiadi decideremo nei prossimi giorni", ha dichiarato Carera.