Come le ultime edizioni, anche questo Tour de France che si è appena concluso è stato segnato da un salto di qualità straordinario nelle prestazioni dei corridori. Su tutte le salite che sono state affrontate nelle tre settimane di corsa, Tadej Pogacar e gli altri protagonisti della classifica generale hanno fatto segnare dei tempi di scalata da record. A Pla d'Adet, Plateau de Beille e nelle altre salite più importanti sono stati demoliti i primati fatti segnare dai campioni delle passate generazioni del grande ciclismo. A conclusione della corsa, L'Equipe ha parlato di questo innalzamento del livello generale con una testimonianza dall'interno del gruppo, quella di Romain Bardet.

Il corridore francese, al suo ultimo Tour de France, ha spiegato che rispetto a metà del decennio scorso, quando lui lottava per il podio, "si corre con 40 watt all'ora in più".

Bardet: 'Con i valori che mi permettevano di salire sul podio oggi forse sarei decimo'

Romain Bardet è stato uno dei testimoni di questa straordinaria evoluzione che ha vissuto il grande Ciclismo nell'ultimo decennio. Il corridore francese è stato uno dei grandi protagonisti nella lotta per la classifica generale nell'era dominata dalla Sky, arrivando secondo e terzo al Tour nel 2016 e nel 2017. Bardet ha spiegato che con il livello che allora gli consentiva di sfidare fuoriclasse come Froome, Contador e Nibali, e di salire sul podio, ora potrebbe a malapena lottare per arrivare tra i primi dieci.

"Non c'è più niente a che vedere con le mie stagioni migliori. Oggi si va con 40 watt all'ora in più, vale a dire un miglioramento del 10%. Sabato sono riuscito a rimanere per un po' dietro a Pogacar e Vingegaard quando mi hanno ripreso e sono rimasto impressionato, siamo veramente in una nuova era" ha commentato Bardet.

"Esprimendo i watt dei miei anni migliori oggi sarei arrivato tra il decimo e l'undicesimo posto in classifica generale" ha continuato Bardet, che ha vissuto in modo diverso questo Tour.

Alla sua ultima apparizione nella corsa, visto che abbandonerà il ciclismo su strada nel giugno del prossimo anno, Bardet ha centrato subito la grande occasione vincendo la prima tappa e indossando per la prima volta la maglia gialla, per poi uscire allo scoperto solo in alcune giornate. "In alcune tappe ho corso tranquillamente e per questo non ho finito il Tour sulle ginocchia come mi era successo in altre occasioni" ha commentato il corridore della DSM.

Ciclismo, il nuovo record a Plateau de Beille

Le prestazioni da record segnate in questo Tour de France hanno lasciato sbalordito il mondo del ciclismo. Il punto più alto di questo salto di qualità è stato probabilmente raggiunto sulla salita di Plateau de Beille, nella quindicesima tappa. Tadej Pogacar ha completata questa scalata, una delle più difficili e selettive del Tour, in 39 minuti e 44 secondi.

Il campione sloveno ha demolito il tempo record che apparteneva a Marco Pantani. L'indimenticato scalatore romagnolo aveva vinto qui nel 1998, salendo in 43 minuti e 28 secondi. Il tempo di Pantani aveva resistito negli anni agli attacchi di Armstrong, Basso, Contador, Froome, per poi essere abbassato di quasi quattro minuti. Anche Vingegaard ed Evenepoel, secondo e terzo arrivato in questa tappa a Plateau de Beille, hanno completato la scalata con un tempo migliore di questo stabilito da Pantani 26 anni fa.