In linea generale, i redditi dei fabbricati da inserire nel quadro B del 730 sono le rendite catastali trovate sulle visure catastali che sul modello vanno inserite senza rivalutazione. Esse sono attribuibili ai proprietari, ai titolari dell'usufrutto e di qualsiasi altro diritto di proprietà di fabbricati situati sul suolo italiano che sono iscritti nel catasto dei fabbricati e che sono dal catasto stesso dotati di rendita. Non devono inserirli nella dichiarazione dei redditi coloro che risultano essere locatari, quelli che sono possessori di costruzioni di tipo rurale ed in generale coloro che detengono un fabbricato senza nessun titolo di proprietà o equipollente.

Le novità per la compilazione del quadro relativo ai fabbricati nel 730/2015 sono legate all'Imposta Municipale Unica (IMU) che dal 2012 con la sua nascita ha parzialmente modificato la tassazione sulle case che da allora ha seguito il principio di alternatività tra Irpef ed IMU. Quest'anno è stata sospesa l'IMU per la prima casa e le relative pertinenze e quindi in teoria si dovrebbe pagare l'Irpef per l'abitazione principale perché la rendita catastale concorre a costituire l'ammontare del reddito complessivo. Poi però grazie alla deduzione per abitazione principale prevista dal 730 che permette di portare in deduzione per la stessa abitazione un importo pari alla rendita catastale la prima casa non rientra nel reddito imponibile che è quello su cui in effetti si pagano le tasse.

Possiamo dire quindi che per l'anno di imposta 2014 che poi è quello che si riferisce il nuovo 730, per l'abitazione principale non si è pagata l'IMU e non si pagherà nemmeno l'Irpef. Qualora però l'abitazione principale rientri tra quelle "di lusso" cioè se la categoria catastale come riportata in visura sia A/1, A/8 e A/9, l'IMU è dovuta e quindi non è dovuta l'Irpef che comunque non sarebbe stata dovuta lo stesso per via della deduzione come spiegato prima.

Per le altre abitazioni situate nel medesimo comune dell'abitazione principale e non locate nonostante si sia pagata l'IMU occorrerà pagare l'Irpef nella misura del 50%. Infatti questi fabbricati concorreranno all'ammontare del reddito imponibile in misura pari al 50% della rendita catastale. Per le case date in affitto invece il proprietario ha due vie.

Può scegliere il regime ordinario e quindi nel 730 il reddito dell'immobile locato da dichiarare è calcolato confrontando la rendita catastale rivalutata con il reddito effettivo con un abbattimento del 30%. Oppure può scegliere l'opzione della cedolare secca (è stato creato un quadro nel modello 730 dove indicare se si è optato per la cedolare) non pagherà l'Irpef e le relative addizionali provenienti dai redditi fondiari dell'immobile. La rendita concorrerà come per l'abitazione principale solo per quantificare l'ammontare del reddito complessivo.