Una nuova tassa sugli immobili, ed in particolare sugli ascensori. L'indiscrezione nei giorni scorsi è stata riportata dalla stampa nazionale, ma in verità il Governo non ha messo a punto provvedimenti che prevedano l'introduzione di una nuova tassa sugli ascensori. A farlo presente con un comunicato ufficiale è stato il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) nel precisare che è vero che un provvedimento risulta essere in fase di definizione, ma questo è legato agli impianti più vecchi ed è finalizzato a recepire, proprio riguardo alla sicurezza degli ascensori, una direttiva europea del 2014.

 La bozza del provvedimento deve peraltro ancora passare all'esame da parte del Consiglio dei Ministri e riguarda gli impianti che sono stati installati prima del 1999 che corrispondono all'incirca all'80% degli ascensori presenti in Italia. L'Ufficio stampa del MiSE al riguardo precisa inoltre che la direttiva europea del 2014 richiama espressamente, proprio sugli ascensori più vecchi, una raccomandazione che risale al 1995 ed alla quale si è già adeguata la maggioranza dei Paesi del Vecchio Continente. In pratica il provvedimento attualmente all'esame del MiSE non prevede l'introduzione di una nuova tassa sugli ascensori, ma l'adozione nell'arco dei prossimi due anni di un nuovo provvedimento al fine di censire gli ascensori più vecchi.

Questo proprio al fine di definire i casi, i tempi e le modalità per fissare sugli impianti più vecchi gli interventi necessari per garantire l'adeguamento ai requisiti minimi di sicurezza che sono in vigore nel Vecchio Continente. 

Il nuovo provvedimento al fine di censire gli ascensori più vecchi sarà comunque messo a punto dopo aver coinvolto non solo le Regioni ed il Parlamento, ma anche tutti gli operatori economici del settore. Nei giorni scorsi a lanciare l'allarme sulla possibile introduzione della tassa sull'ascensore era stata la Confedilizia nel far presente come, andando ad effettuare lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti, a carico di milioni di famiglie ci sarebbero da sostenere costi tali da vanificare il vantaggio relativo all'eliminazione della Tasi sulle prime case ad uso residenziale