Come sempre, in materia di detrazioni fiscali, ogni anno, dubbi ed incertezze su cosa gli italiani possono scaricare dal reddito per pagare meno tasse, sono all’ordine del giorno. Ecco perché spesso, l’Agenzia delle Entrate emana risoluzioni che mirano a chiarire le perplessità dei cittadini e degli operatori fiscali che dal 15 aprile inizieranno a presentare il modello 730. Il 27 febbraio, l’Agenzia delle Entrate è uscita con una risoluzione in materia di spese veterinarie. Ecco cosa dice l’Agenzia, quali sono le spese detraibili e come fare per scaricarle.
Scontrino parlante
Il documento dell’Agenzia delle Entrate è il 24/E del 27 febbraio 2017 ed ha per oggetto la consulenza giuridica in materia di detrazione spese veterinarie. Le spese veterinarie dal 2016 rientrano nel campo di applicazione del sistema tessera sanitaria. Per questo, alle aziende del settore, è fatto obbligo di trasferire telematicamente i dati relativi a queste spese alla banca dati del Fisco, proprio per permettere di preinserirli nella dichiarazione precompilata. Resta comunque l’obbligo di rilasciare lo scontrino parlante come per i farmaci per gli esseri umani. Questi due obblighi valgono sia per le strutture collegate al Sistema Sanitario Nazionale, che per quelle non accreditate.
La risoluzione dell’Agenzia sottolinea come basti lo scontrino per poter detrarre le spese sanitarie nel caso in cui nella precompilata, alcune spese non vengano riportate. In pratica, non servirà la ricetta del veterinario, ma solo lo scontrino che riporta il codice fiscale del soggetto interessato e la qualità e quantità del farmaco acquistato.
Solo farmaci
Nella risoluzione, l’Agenzia chiarisce anche cosa si può scaricare e cosa invece non rientra nella detrazione. Innanzi tutto, va ricordato che le spese veterinarie da inserire in dichiarazione dei redditi non possono superare la soglia di 387,34 euro. La detrazione spettante è sempre del 19% ma della parte eccedente la franchigia di 129,11 euro.
In altri termini, dalle spese veterinarie si possono recuperare poco meno di 50 euro come importo massimo. Le spese da detrarre devono riguardare animali di compagnia regolarmente detenuti. Possono essere scaricate le spese per gli acquisti di prodotti farmaceutici per animali, ma anche i corrispettivi per le prestazioni professionali erogate da veterinari, cliniche del settore e laboratori di analisi. Non si possono inserire prodotti alimentari come possono essere gli integratori, anche se prescritti dal medico ed anche se corredati da scontrino parlante. Questo perché, tali prodotti rientrano nel panorama alimentare e non in quello medico. Infine, nessun rilievo dall’Agenzia rispetto al luogo dove vengono acquistati i farmaci.
Infatti, fermo restando lo scontrino parlante, anche i farmaci da banco senza obbligo di prescrizione, venduti nei supermercati o nei diffusissimi pet-shops, possono rientrare tra le detrazioni ammesse.