Per adesso sono state 455.000 le cartelle esattoriali presentate all’Agenzia delle Entrate riscossione per aderire alla cosiddetta rottamazione bis. Equitalia non esiste più, adesso c’è l’Agenzia delle Entrate riscossione che si occupa di snellire la quantità immensa di cartelle esattoriali accumulate in tanti anni di onorata carriera. Gli italiani potranno pagare le tasse mancate, i debiti col fisco e le multe stradali senza maggiorazioni, ma vi sono alcune regole da rispettare per evitare gli interessi di mora e le sanzioni aggiuntive. La rottamazione, in gergo tecnico definizione agevolata, permette di estinguere i debiti iscritti a ruolo presentando domanda entro il 15 maggio 2018.

Come funziona la definizione agevolata

La definizione agevolata viene chiamata rottamazione cartelle ed è il decreto legge 148/2017 che consente di snellire la burocrazia dell’Agenzia delle Entrate, facendo pagare ai cittadini le somme da riscuotere senza interessi, in maniera da chiudere pratiche aperte da molti anni. L’anno scorso hanno aderito moltissimi contribuenti e quest’anno la partecipazione sarà ancora maggiore anche grazie ai servizi digitali messi a disposizione. Tutte le regole si possono trovare sul sito ufficiale dell’agenzia delle entrate riscossione e sono molti i cittadini che hanno usufruito dei servizi online per la domanda di rottamazione. Tra le 455.000 cartelle la regione Lazio è al primo posto con 77.000, seguono Lombardia con 58.000, Campania con 47.000 e Toscana con 38.000.

Oltre alla posta elettronica certificata, le domande sono state consegnate presso gli uffici fisici dell’agenzia delle entrate, altro sistema per chiedere la rottamazione. Il provvedimento interessa i debiti col fisco contratti dal 1 gennaio 2000 al 30 settembre 2017: non si può presentare una domanda respinta con la precedente rottamazione, ma potranno aderire coloro che avevano un piano di rateizzazione in scadenza il 31 dicembre 2016.

Cosa si può rottamare e come si fa a presentare domanda

Secondo la legge di stabilità 2018, può essere presentata la richiesta di rottamazione delle cartelle entro il 15 maggio 2018 per carichi affidati all’Agenzia delle Entrate dal 1 gennaio 2000 al 30 settembre 2017, ma non tutti. Ad esempio non si possono estinguere i debiti derivanti da condanne dalla Corte dei Conti o quelli rigettati nella precedente rottamazione, come si può leggere nel decreto-legge 193/2016 che parla dell’estinzione di Equitalia a partire dal 1 luglio 2017.

Per pagare le somme dovute al fisco senza interessi, bisogna compilare ed inviare un form on-line che si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate riscossione oppure inviare il Modello DA 2000/17 via posta elettronica certificata allegando un documento di identità. Lo stesso modello si può presentare personalmente presso qualsiasi ufficio fisico dell’agenzia delle entrate riscossione debitamente compilato e firmato.