L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli preventivi sui modelli 730 che danno come esito un rimborso a favore del contribuente superiore a 4 mila euro. Con il Provvedimento datato 25 giugno 2018, emanato dall’Agenzia e riportato dalla rivista telematica ‘Fisco Oggi’, sono infatti stati stabiliti i criteri che saranno utilizzati dal Fisco per individuare le situazioni ‘anomale’ da verificare. Rimborsi che, ricordiamo, scatteranno a partire dalle retribuzioni di luglio, come anche le trattenute dovute a titolo di saldo e primo acconto Irpef.

I controlli di Agenzia delle Entrate sui rimborsi del modello 730

I controlli preventivi da parte di Agenzia delle Entrate sui rimborsi del modello 730 superiori a 4 mila euro sono stati introdotti dalla legge 208/2015 secondo la quale, in caso di modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che comportino un rimborso superiore ai 4 mila euro, l’Agenzia può effettuare, entro quattro mesi, controlli preventivi sulla documentazione giustificativa allegata alla dichiarazione. Controlli che possono essere effettuati anche nel caso in cui la dichiarazione sia stata presentata attraverso i professionisti abilitati o i Caf.

Con il citato Provvedimento di Agenzia delle Entrate, sono stati definiti i criteri secondo i quali saranno individuate le dichiarazioni da controllare e che sono:

  • irregolarità accertate nelle dichiarazioni degli anni precedenti;
  • differenze significative rispetto ai dati risultanti dalle dichiarazioni degli anni passati;
  • altri elementi di incoerenza rispetto al 730 precompilato.

Con la busta paga di luglio partono i rimborsi di Agenzia delle Entrate

Per quanto riguarda le modalità di erogazione dei rimborsi sulle dichiarazioni del modello 730/2018, questi saranno effettuati dal sostituto d’imposta a partire dalla retribuzione del mese di luglio (agosto per quanto riguarda i pensionati).

Nel caso in cui non ci sia un sostituto d’imposta, come nel caso dei lavoratori autonomi, il rimborso sarà erogato direttamente dall’Amministrazione finanziaria mediante accredito sul conto corrente postale o bancario indicato dal contribuente stesso in sede di dichiarazione. Nel caso in cui non sia stato indicato il conto corrente di riferimento, il creditore riceverà un avviso a presentarsi presso qualsiasi ufficio postale per incassare il rimborso, qualora questo sia inferiore ai 1.000 euro. Per cifre superiori, il rimborso avverrà attraverso l’invio di un vaglia della Banca d’Italia.