Il presidente della Fondazione del Software Liberod'Europa, Karsten Gerloff ha duramente criticato Facebook e Googleritenendoli mezzi di controllo della popolazione mondiale e dunque strumentiche agiscono contro la libertà della persona poiché, per questi colossidell'informatica mondiale "noi (riferendosi agli internauti) siamo prodotti enon clienti" dal momento che "non solo gli forniamo i dati, ma anche la nostrafiducia pensando che proteggano la nostra privacy.

Invece - ha aggiunto Gerloff- queste compagnie alimentano i servizi segreti e noi stessi siamo soloprodotti".

Queste dichiarazioni sono state pronunciate in occasione di una manifestazione a Barakaldo localitàdei Paesi Baschi, dedicata alle nuove prospettive del software libero.Sott'accusa sono finiti anche Amazon gigante del commercio elettronico mondialee la Microsoft una delle più grandi società al mondo nell'ambito del software.

In poche parole, secondo Gerloff le grandi multinazionalidell'informatica avrebbero messo in piedi un vero e proprio sistema dicontrollo di massa realizzato attraverso la rete Internet. "Facebook definisce chi siamo, Amazonstabilisce cosa vogliamo e Google determina quello che pensiamo" questa èin sintesi lo schema teorico di Gerloff. C'è poi chi, come Yahoo! consegna idati di milioni di cittadini al governo cinese per cui, non solo le grandimultinazionali, ma anche i governi mondiali sarebbero alla regia di questo "GrandeFratello" planetario.

"Una volta capito come funziona internet – spiegaGerloff - lo hanno trasformato in uno strumento di oppressione e infattisappiamo che ci ascoltano e che non siamo liberi".

In occasione dell'incontro avvenuto a Barakaldo, Gerloff haespresso anche tutta la sua incertezza sul futuro dei giganti dell' ICT: "Se Googlevorrà sopravvivere a lungo dovrà reinventarsi.

Microsoft non lo ha ancorafatto, per questo credo che scomparirà in 5-10 anni. A Facebook do 3 anni divita, è una legge matematica: è accaduto con MySpace e tornerà adaccadere".

Dunque il bersaglio principale non è Internet in quanto tale,bensì l'uso scorretto del mezzo, ovvero, lo strapotere dei "grandi" dell'informaticache hanno reso milioni di persone soggetti passivi e contenti della rete, molto lontano daquel modello ricercato dal software libero dove al centro del sistema non vi èil programma o la macchina della società X, ma l'essere umano.