Se ne parla già da qualche tempo e la commercializzazione delle prime stampanti 3D destinate al pubblico, qualche anno dopo la realizzazione dei primi prototipi, è notizia di qualche mese fa. L'utilizzo del computer per il design di componenti segna la sua naturale evoluzione passando dalle due alle tre dimensioni e dando agli addetti ai lavori e appassionati di tutto il mondo un nuovo, rivoluzionario ed incredibilmente versatile strumento di creatività.
Grazie alla tecnologia della stampa a strati, partendo da un modello creato con software di modellazione, come per esempio CAD, è oggi possibile creare un oggetto tridimensionale solido identico a quello prodotto sullo schermo del pc.
Tecnologia che ha segnato un passo importantissimo, avendo permesso infatti a un cacciabombardiere Tornado della Royal Air Force britannica di volare montando componenti di ricambio realizzate poche ore prima con una stampante a strati 3D.
Si parla naturalmente ancora di sperimentazioni, ma la società Bae System si sta impegnando per arrivare ad essere in grado di produrre parti di ricambio (come per esempio protezioni per la radio o i giunti di raccordo tra i comandi dell'abitacolo e i generatori elettrici che avviano il motore) per quattro squadriglie di Tornado, ad un costo inferiore di quello consueto, con un preavviso di pochissime ore.
E' stato calcolato che adottare questa tecnologia su tutti gli aerei consentirebbe alla Raf di risparmiare qualcosa come 1,2 milioni di sterline, sia per quanto riguarda il costo delle componenti, sia per quanto riguarda la possibilità di realizzarle "ad hoc", ovvero secondo necessità.
Importante anche ricordare che a produzione di queste parti in tempo reale consentirebbe anche di effettuare delle modifiche sulle stesse a seconda delle necessità date da un ambiente di guerra ostile in senso climatico.
Come dimostrato con questo "volo inaugurale", insomma, questo è quello che è possibile fare oggi: il metodo è efficace ed affidabile al punto da poter essere utilizzato su un aereo da guerra; immaginarsi cosa si potrà fare tra qualche anno.
Secondo la Bae, questa meravigliosa tecnologia potrà essere usata anche su sottomarini, navi, aerei da trasporto e via dicendo in men che non si dica.