L'effetto Zuckerberg non ha fatto bene agli utenti di WhatsApp, il colosso venduto per 19 miliardi di euro a Facebook. Dopo circa un mese, il capitale di utenti, circa 450 milioni, si sta erodendo pian pianino. La causa? E' dovuta soprattutto all'avvento di Telegram del magnate russo Pavel Durov ma anche problemi di privacy. Dopo l'acquisizione da parte di Facebook, in molti, soprattutto negli Stati Uniti d'America, stanno lasciando l'app di messaggistica istantanea verso altri lidi. Oltre alla novità russa, che nello scorso mese ha raccolto 5 milioni di utenti in poche ore, ci sono WeChat, Line, Viber, Snapchat.
Il mercato della messaggistica istantanea si sta ampliando e quindi sempre nuovi competitor si stanno affacciando. L'utente finale, anche a seguito delle notizie del datagate americano (l'emorragia è soprattutto negli Stati Uniti), stanno cercando nuove app per poter "messaggiare" senza il rischio di essere spiati. Basti pensare che subito dopo l'acquisizione WhatsApp rimase bloccato per diverso tempo. Ma non è tutto. Zuckerberg non solo ha spaventato gli utenti ma anche messo la pulce nell'orecchio di altri imprenditori che stanno per entrare in questo nuovo business. Si tratta di Richard Clark e Gilma Louie che stanno per lanciare la piattaforma Wickr che dovrebbe adottare di sistemi di sicurezza criptati in modo tale da garantire gli utenti.
I dati di emorragia sembrano non allarmare il quartier generale di Facebook. Si tratta di pochi milioni di utenti che, su un totale di quattrocentociquanta realizza percentuali basse ma considerando che il secondo competitor, WeChat, ne ha circa trecentosessanta, Zuckerberg farebbe bene a preoccuparsi. Ed a rafforzare la fiducia degli utenti. Magari con qualche novità in termini di sicurezza e protezione dei dati di Whatsapp.