Se tra i partecipanti iscritti non ci fossero persone che hanno già vinto “sfide impossibili”, si liquiderebbe questa gara come un semplice racconto di fantascienza. E invece la cosa è molto seria. Questione di tempo e la vedremo realizzare. È la gara più pazza del mondo: creare un trasporto di persone su Terra, tra Los Angeles e San Francisco (616 km) a 1500 km/h, a bordo di capsule sottovuoto. Come riuscire ad andare tra Milano e Roma in 25 minuti! La gara nasce nell'agosto 2013: Elon Musk, 44nne vulcanico creatore di Paypal, poi delle Tesla (supercars elettriche da 200 km/h ) e poi ancora dei razzi Space X (primo veicolo spaziale privato ad avere raggiunto, nel 2012, la Stazione Spaziale Internazionale) pubblicasu Internet un documento di 53 pagine.
Musk afferma che gli attuali mezzi per trasportare le persone sono troppo lenti e costosi: la soluzione potrebbe essere la tecnologia chiamata Hyperloop. Convinto che tale tecnologia sia possibile, promette aiuto a chi provasse a realizzarla.
Come Jules Verne
Si tratterebbe di 'sparare' capsule con delle persone a bordo, in un “tubo” che, essendo sottovuoto, non opporrebbe la resistenza dell'aria. Più di 1200 gli iscritti, il test ufficiale è fissato per giugno 2016. I problemi tecnologici, ambientali e legali da superare sono immensi, ma molti personaggi coinvolti hanno le doti progettistiche e finanziarie per riuscire. Al progetto partecipa Dirk Ahlborn, creatore di Jump-Start Fund, piattaforma per accelerare i progetti più innovativi, compartecipando agli utili migliaia di collaboratori in rete.
Il progetto Hyperloop è adatto a questo modello, infatti più di 200 ingegneri da tutto il mondo si sono candidati a svilupparlo. Gabriele Gresta ha al suo attivo Bibop, start up parzialmente venduta nel 1999 a Telecom, per 11 miliardi di lire. Cinque anni fa è entrato nella piattaforma di Ahlborn.
Gli altri concorrenti
Esiste una cordata concorrente, che riunisce alcune superstar.
Ne fa parte Jim Messina, già vice capo dello staff di Obama, che guida il comitato ”Hillary Clinton for President”. Con simili conoscenze, il leader di HyperLoop Technologies, Shervin Pishevar, è riuscito a presentare il progetto ad Obama in persona. Arrivato dall'Iran, Pishevar si immerge nel mondo di internet: lancia alcune startup di successo, frequenta star di Hollywood, azzecca l'investimento della vita in Uber, quando valeva un centesimo di oggi.
In questa vita di innovazione e mondanità Pishevar conosce Elon Musk. Venuto a conoscenza di Hyperloop, coinvolge Peter Diamandis (il futurologo più famoso del mondo) e l'ingegnere capo di SpaceX, Bram Brogan. Realizzare il prototipo e l'infrastruttura, comprare i terreni dove passare, fare i test e il resto, richiede cifre stratosferiche.
Costi colossali
Il team di Ahlborn ha i numeri: gli ingegneri che collaborano allo sviluppo del progetto sono 400, la community, che partecipa è di 10mila persone, i soldi già investiti sono 7 milioni di dollari ma sono in arrivo altri 50,con l'obiettivo di quotarsi in Borsa nel 2016 e raccoglierne altri 500, con la costruzione del primo tratto di Hyperloop nella Quai Valley, fra San Francisco e Los Angeles.
Nel 2019 i primi incassi dai passeggeri, promettono ottimisticamente. Il team di Pishevar è agguerrito e quotidianamente posta su Twitterle foto dei progressi che stanno facendo. I soldi raccolti finora sono 8 milioni di dollari, ma diventeranno 80 entro la fine dell'anno, promettono. Chi vincerà?