La Appleè stata condannata a pagare 234 milioni di dollari (circa 206 milioni di euro) di multa alla University of Wisconsin, per aver violato dei brevetti sui alcuni chip per la tecnologia mobile, creati da un gruppo di ricercatori dell'Università stessa. Oggetto della controversia sono 3 chip (A7, A8, A8X), ultimi ritrovati tecnologici, montati su vari modelli della Apple fra cuiiPad e iPhone (qui le info sul nuovo iPhone 7). Ma si tratta solo dell'inizio, poiché l'Università ha sostenuto che i ricercatori dell'ateneo sono prontia muovergli guerra anche con altre accuse.

L'accusa

La Appleè stata condannata per la violazione del brevetto 5.781.752 della WARF (Wisconsin Alumni Research Foundation). I fatti risalirebbero a circa un anno fa,nelgennaio del 2014, quando l'Università ha citato in causala nota azienda Apple, per la violazione di un brevetto depositato nel 1998 e quindi ancora valido. Gli inventori di questi chip sonoAndreas Moshovos, Scott Breach, Terani Vijaykumar, e Gurindar Sohi, che dichiarano: "Quasi due decenni fa abbiamo cercato di anticipare come i computer avrebbero funzionato oggi. La nostra squadra ha investito 11 anni di lavoro per risolvere questo problema". Per lo stesso brevetto erano stati già sottoscritti accordi con la Intel.Questa tecnologia, che serve a migliorare le prestazioni dei processori, anche secondo il tribunale sarebbe stata incorporata nei dispositivi della Apple (in particolare nei modelli 5s, 6 e 6 Plus, nonché in parecchi modelli di iPad) senza le dovute autorizzazioni.I ricercatori dell'Università non sembrano volersi fermare, hanno infatti dichiarato che le denunce di violazioni sono solo all'inizio.

Ha commentatoCarl Gulbrandsen, direttore della WARF:"Questo è un caso in cui il lavoro duro dei ricercatori di una nostra università e l'integrità del sistema dei brevetti ha prevalso".

La difesa

Cupertino si chiude in un serrato silenzio stampa silenzio stampa, non lasciando nessuna dichiarazione, se non quella di non essere d'accordo con il verdetto emesso dal tribunale, contro il quale a breve presenterà ricorso.

La Apple si è difesa in tribunale dichiarando che le accuse mossegli non sono affatto vere e affermando che l'esosa condanna, che rischierebbe di salire ancora diprezzo, sia totalmente ingiusta. Come si difenderà la Apple? Non ci resta che attendere ulteriori notizie.