Forse in pochi sanno che l'Italia è un Paese con strumenti avanzati per l’innovazione ed il Paese europeo con più servizi online per la Pubblica Amministrazione; ma gli italiani sanno che un accesso alla rete è fondamentale per lo sviluppo economicoe sociale. Purtroppo il suo uso per usufruire dei vari servizi non è un’abitudine del popolo italiano: arivelarlo è una ricerca effettuata dall' Istituto Swg sull’accesso a internet, competenze digitali e servizi online delle PA, che è stata presentata loscorso sabato in occasione dell’Italian Digital Day.

Poco abituati

Il sondaggio è stato effettuato su un campione di duemila persone edil 51% degli intervistatiritiene fondamentale internet, il 44% ritiene che dovrebbe essereun diritto come luce e gas, ma la maggior parte non ha le competenze necessarie per usare la rete.I risultati della ricercaevidenziano comequasi 4 su 10 degli intervistati ritiene che gli italiani sono poco abituati ad utilizzare internet, ed è per questo che l'Italia ha lo strano primato di essere il paese con più servizi per la PA ma ultima per il loro utilizzo. Una parte di loro, inoltre, è convinta che lo scarso utilizzo di tali servizisia dovuto anche ad una pessima organizzazione e comprensione.

Passi avanti per ladigitalizzazione del Paese si sono fatti, ma probabilmente le idee non sono ancora molto chiare in merito: ad esempio un tema che sta andandomolto di moda in questi giorni è quello delladigitalizzazione delle scuole, sulla quale gli italiani hanno pareri discordanti, dividendosi per il 35% del campione a favore, sostenendo che la tecnologia in aula aiuti gli studenti nell'apprendimento, mentre per il 22% contraria ed a sostegno dei vecchi metodi scolastici.Il vero problema rimane, comunque, la velocità di connessione che abbiamo in Italia, la quale risulta lenta rispetto allivello che c'è in Europa; inoltre la mancanza di una formazione adeguata all'utilizzo di internet ci rende un Paese tecnologicamente avanzato, ma che non sa utilizzare quella tecnologia per migliorare la qualità della vita dei cittadini oppure creare nuovi posti di lavoro per il rilancio dell'economia e di nuovi settori di sviluppo.