Sul web inizia a circolare già il termine ecolocalizzazione. Il significato risulta abbastanza intuitivo: percepire il proprio corpo nell'ambiente in cui ci troviamo. Se applichiamo il concetto alle persone non vedenti, allora, dobbiamo anche adoperare tecniche particolari che consentano la buona riuscita dell'esercizio. Quindi tramite l'ausilio di software appositi si può, ad esempio, tirare in porta o mettere a segno un canestro come ci spiega Irene Lanza,25 anni, studentessa di ingegneria gestionale dell'Università di Modena eCeo di Soundsight Training, una start up che ha sviluppato il progetto di ridare la vista ai cechi, assieme ad altristudenti dell’Università e anche il Cern di Ginevra.
Come funziona
Ilsoftware dovrebbe permettere di vedere alle persone affette da cecità grazie al suono, sfruttando una tecnica che possono utilizzare anche inormodotati per aumentare la percezione di se stessi in un determinato ambiente. Ecco perciò la nascita della ecolocalizzazione. In altre parole si tratta diuna realtà virtuale acustica che simula l'interazione del suono con gli oggetti che ci circondano, permettendo cosìai non vedenti di imparare come ecolocalizzarsi nello spazio. Con un computer edue periferiche, cuffie e microfono,il non vedente dà un input e ascolta il ritorno dell'eco in base all'ambiente che viene simulato all'interno del software. Il principio è lo stesso usato in natura dai pipistrelli per orientarsi durante il volo e con un po' di allenamento tutti possonoimparare questa tecnica perecolocalizzarsi in base al suono
Per ora è stato ultimato solo il prototipo del software, ma presto sarà avviata on line una campagna di crowfundingtramite lapiattaforma Kickstarter per raccogliere la somma di 250 mila euro necessari a rendere accessibile a tutti il software.
L'obiettivo è quello di riuscire ad introdurlo sul mercato per il 2017, sarà open source, e sarà utile anche per garantire una maggiore diffusione di libri accessibili la cui percentuale in circolazione è stimata attualmente fra l'1% e il 5%.