"Programmare, ormai, è importante come saper leggere e scrivere".L’assioma enunciato da Chiara Russo, startupper e co-founder di Codemotion Kids, è assolutamente vero. A dimostrarlo ci pensano le previsioni o le proiezioni delle università statunitensi che elencano le occupazioni più ricercate nel prossimo futuro. Tra diecianni, se si considerano le diecifigure più richieste dal mercato del lavoro, almeno sei rientreranno negli ambiti della programmazione, dell’informatica e della robotica. Per questo motivo è fondamentale avere un approccio costruttivo con la tecnologia e l’innovazionefin dall'infanzia.
Codemotion Kids è nata due anni fa a Roma e da allora quasi 3 mila bambini e ragazzi tra i 7 e i 17 anni hanno mosso i primi passi verso questo mondo e verso il futuro. Lo scopo del progetto, come afferma la startupper, è quello di formare le innovatrici e gli innovatori del domani, ma anche quello di insegnare ad utilizzare la tecnologia in modo costruttivo e creativo. In questa maniera, l'allievo sarà in grado di trasformare una sua idea in un progetto reale. La startup non vuole formare una nuova classe di ingegneri, ma vuole trasmettere i principi fondamentali della robotica, dell'elettronica e della programmazione in modo divertente. I bambini e i ragazzi che frequentano i corsi sviluppano delle skills e delle competenze come la creatività, il problem solving e il pensiero computazionale che saranno utili nella loro formazione.
L’Italia ha un gap di almeno 5 anni rispetto agli Stati Uniti, ma grazie alle intenzioni del governo e all’operato di una startup come Codemotion Kids, che dal prossimo gennaio avvierà dei corsi in altre cinque città dello stivale oltre a quelli già presenti a Roma e a Milano, cerca di recuperare il terreno perduto seguendo la filosofia e il pensiero di Barack Obama. Il Presidente degli U.S.A., in un suo famoso discorso, si rivolse gli studenti pronunciando questa frase: "dont' just buy the new videogame, make one". Non comprate il nuovo videogioco, createlo.