Nella riforma della “Buona Scuola”, il Miur (Ministero dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca)pone il nuovo obiettivo per l’istruzione moderna: digitalizzazione del percorso didattico seguito dagli alunni del territorio nazionale.

Un primo passo, le lavagne interattive

Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) vede la luce per la prima volta nel 2007. Avanza l’idea che una delle azioni salienti per aumentare la qualità degli ambienti sia l’introduzione di tecnologie digitali. Nel periodo compreso dal 2008 al 2012 gli istituti vengono dotati delle lavagne interattive multimediali, procedura nominata “Azione lim”.

Una distribuzione di circa 35.000 lavagne “lim” per un ammontare complessivo di 90.000 euro di cui il 10% circa è stato impiegato per formare 70.000 docenti sull’uso tecnico dei nuovi strumenti per l’insegnamento. Nel tempo sono aumentati i plessi che hanno ottenuto le lavagne tecnologiche.

La smaterializzazione dei libri

Numerose sono le classi coinvolte nella creazione di laboratori interni ad alto tasso innovativo. La rivoluzione comprende anche i testi utilizzati dagli studenti, che oggi si apprestano a mutare in contenuti digitali e supportati da dispositivi tecnologici. “Editoria Digitale Scolastica” cambia il panorama dell’apprendimento con la trasformazione della carta stampata in testi che scorrono su schermi touch.

I risultati

Il Miur, principale attore del cambiamento nel campo dell’istruzione, ha istituito un Osservatorio tecnologico che si occupa di analizzare i risultati delle azioni messe in campo. Nel biennio 2014-2015 la lettura dei dati è stata effettuata attraverso tre direzioni principali: la dematerializzazione dei servizi tramite la redazione di registri digitali e siti dedicati, la dotazione tecnologica dei laboratori e delle biblioteche con computer, lavagne interattive e proiettori, dotazioni tecnologiche delle aule con proiettori e connessioni alla rete internet.

Gli esiti parlano di una digitalizzazione ancora parziale dell’intero sistema scolastico che, per citare degli esempi, in percentuale non supera il 50% riguardo alla dotazione di lavagne interattive, di proiettori presenti in aula o di sistemi di gestione centralizzata per i contenuti della didattica.

Gli obiettivi che investiranno le risorse da impiegare nei prossimi anni guardano sicuramente alla fibra, alla copertura totale delle dotazioni tecnologiche degli istituti e fascicoli pubblici sui profili dei docenti.