Apple in queste ore ha acquistato Emotient, una startup presente a San Diego, che ha realizzato un software in grado di sfruttare l'intelligenza artificiale per leggere le emozioni delle persone analizzando le espressioni facciali in modo semplice e veloce. Effettivamente non si conosce come Apple sfrutterà questa tecnologia ma con tutta probabilità dovrebbe essere utilizzatadagli inserzionisti per aiutarli a valutare come gli utenti reagiscono ai loro annunci. Potrebbe essere integrata anche all'interno degli iPhone per permettere ai medici di interagire con tutti i pazienti incapaci di esprimersi oppure per analizzare le espressioni degli acquirenti all'interno dei negozi.
Non solo Apple è a lavoro per creare un'intelligenza artificiale in grado di interagire e scoprire i comportamenti dei propri utenti, infatti, sia Facebook e che Google hanno investito negli ultimi anni moltissimi soldi per cercare di creare un software in grado di scoprire che cosa pensano le persone. Facebook avrebbe investito una grande quantità di denaro nel riconoscimento facciale delle fotografie caricate sul social network.
Apple investe sull'intelligenza artificiale
Apple sarebbe interessata a questo mercato già da almeno due anni ed infatti nel 2014 ha descritto un software che verifica ed identifica gli umori delle persone in base ad una serie di indizi. La società di Cupertino ha confermato l'acquisto di Emotient: "Apple compra realtà tecnologiche più piccole, e non parla dello scopo o i piani".
Il portavoce di Apple ha quindi dichiarato di non voler approfondire i termini dell'acquisizione. Anche il CEO di Emotient Ken Denman ha rifiutato di dare ulteriori informazioni.
Nel mese di ottobre 2016, lasocietà di Cupertinoha dichiaratodi aver compratoun'altra aziendaspecializzata nell'intelligenza artificiale, la VocalIQ, che vuolemigliorare la capacità di un PCdi capire un discorso naturale. Non sappiamo quali siano gli effettivi piani della società ma con tutta probabilità verranno sfruttate queste nuove conoscenze anche sui nuovi device Apple.
