Una certa emozione ha suscitato un precedente articolo relativo alla presenza di siti luminosi sulla luna di Saturno, Giapeto, forse il più strano fra i satelliti che orbitano intorno ai pianeti del sistema solare. Ha un diametro di 1.468 Km, fa un giro intorno a Saturno in 79 giorni. Su di esso l'accelerazione di gravità è di 0,22 m/s*s (sulla Terra è di 9,81 m/s*s mentre sulla Luna è di 1,62 m/s*s). Quindi, su Giapeto, una persona adulta peserebbe all'incira 1,5 kg e potrebbe fare salti in alto di 50 metri. Un astronauta completo di tuta peserebbe poco più di 2,5 kg e potrebbe facilmente saltare in alto per 30 metri.

Orbita perfettamente circolare per Giapeto

La sua orbita, quasi perfettamente circolare, è situata molto al di là degli altri grandi satelliti di Saturno. Giapeto, distante dal Sole oltre 1,2 miliardi di chilometri presenta diverse stranezze, ben evidenziate da altri articoli in merito. La più inaspettata però è quella relativa alla presenza di luci. L'inedito fenomeno, evidenziato per la prima volta dall'ingegner Ennio Piccaluga, presidente onorario del Centro Ufologico Mediterraneo ed autore del recente successo editoriale Ritorno su Lahmu, è di eccezionale rarità: qualche luce è stata osservata su Marte, ma sempre causata da riflessi e in ogni caso di modeste dimensioni. Anche sul pianetino Cerere, il più grande oggetto presente nella fascia degli asteroidi, è stata individuata una località ricca di luci, ma il fenomeno è stato spiegato come frutto di riflessi su cristalli di ghiaccio o, forse, di sale.

Nel nostro caso invece le luci, disposte intorno a cerchi o ellissi, non trovano facile spiegazione fra quelle canoniche.

Città artificiali su Giapeto? Ipotesi da non scartare a priori

Ciò non significa automaticamente che si tratti di siti artificiali o di città, tuttavia questa possibilità entra con prepotenza nel novero delle ipotesi, supportata dalla disposizione perimetrale e dalla forma sferica delle numerose sorgenti di luce.

Ovviamente ci si rende conto benissimo che su quella luna non ci sono condizioni adatte alla vita: le temperatura sono bassissime, l'atmosfera è inesistente e la presenza di acqua non è accertata. Ma una civiltà avanzata, proveniente forse da altri lidi, non saprebbe costruire città sotterranee al riparo dalle inclementi condizioni esterne, ricreando le condizioni ideali di temperatura e pressione e illuminando a giorno i relativi ingressi?

Di sicuro, ruotando intorno a Saturno, lo spettacolo sarebbe paradisiaco ed ogni giorno diverso.

L'ultima "città", la numero 11, è perfettamente rettangolare.

Delle prime sei formazioni luminose si è già parlato in un articolo pubblicato il 14 maggio, mentre le ultime cinque le descriviamo qui di seguito. Come per le prime sei, quasi per gioco, l'ing. Piccaluga ha assegnato ad ogni sito il nome di una capitale europea: città numero 7 (Berlino) con ben 17 luci. Poi la numero 8 (Madrid) con otto luci perfettamente disposte su un'ellisse. Quindi la numero 9 (Parigi) con undici luci e poi la numero 10 (Vienna), con due sole luci. Tutte le prime dieci "città" sono raggruppate in un unico sito (vedi foto), a poche decine di chilometri l'una dall'altra.

Invece la numero 11 (Londra), con 3 luci, si trova a migliaia di chilometri di distanza, solitaria e perfettamente rettangolare, effetto forse dovuto alla dimensione delle fonti luminose, paragonabile con quella dei pixel. La tonalità dello spettro luminoso, solo per quest'ultimo sito, è verso il giallo arancio. Siamo con queste luci al cospetto di uno dei misteri più grandi dell'esplorazione spaziale. L'impresa spaziale Cassini-Huygens, frutto della collaborazione NASA/ESA/ASI, ha garantito un successo senza pari. Peccato che sia ormai in dirittura di arrivo. Tuttavia, al momento del completo esaurimento della missione, anziché dirigere la navicella verso un impatto con Saturno, come preventivato, non sarebbe meglio orientarla di nuovo verso Giapeto? Siamo ancora in tempo per farlo? La parola agli enti spaziali.