Una volta erano i padri ad insegnare i primi rudimenti ai figli maschi, mentre le madri preparavano le figlie ai cambiamenti del loro corpo nell'adolescenza. Oggi le istruzioni per la crescita del giovane italiano sono apprese dal web, che risponde a tutte le sue curiosità, soprattutto in materia di sesso. Internet però è incoerente e discontinua nelle sue verità e i ragazzi corrono il rischio di incorrere in incertezze e insicurezze. Una ricerca svolta dal prof. Carlo Foresta, dell'Università di Padova, risultante di oltre dieci anni di studi da parte del Progetto Andrologico Permanente ha reso una chiara fotografia dei ragazzi del 2017.
Il progetto è figlio della Fondazione Foresta Onlus ed è basato sullo studio di una popolazione di studenti maschi a partire dall'anno scolastico 2005-06 fino al 2017. Oltre 10 mila ragazzi che frequentavano l'ultimo anno della scuola superiore, e che facevano parte del campione esaminato, hanno riempito in forma anonima alcuni questionari inerenti a dati personali, misure e altri parametri. I risultati mostrano che i giovani maschi italiani hanno aumentato sensibilmente la loro altezza, passando da una media di 1,76 cm a 1,78 cm), e il loro peso, passando da 69kg a 71kg di media. Inoltre oggi sono più dediti allo sport e fanno uso di integratori che spesso ordinano su Internet. Oggi si fuma prima: l'età della prima tirata di sigaretta è scesa a 13,2 anni contro i 15,7 di qualche anno fa, e purtroppo si diffonde sempre più la marijuana, dal 49,5% si è passati al 76%.
Fortunatamente si abbassa la percentuale dei giovani che fanno uso di ecstasy, eroina e cocaina.
Internet e il sesso
Per quanto riguarda il tema del sesso è emerso che Internet è la principale fonte per reperire informazioni in merito. Oggi l'80,1% dei giovani si connette per esplorare le tematiche sessuali e l'87% si connette a siti pornografici.
La metà del campione esaminato, in età da 5° superiore, ha rapporti sessuali completi abituali e di questa metà solo il 63% usa precauzioni. È in leggero aumento l'orientamento omosessuale, che passa dal 4 al 6%. C'è però un cambiamento fortemente negativo ed è quello della presenza di disturbi legati alla dipendenza "educazionale" dal web.
Un aspetto legato dunque a possibili patologie della psiche che è stato riscontrato in diversi soggetti esaminati.
I ragazzi che lamentavano disturbi della sfera sessuale, come disfunzione erettile, mancanza di desiderio, eiaculazione precoce o ritardata costituivano l'8,8% nel 2005 mentre oggi la ricerca evidenzia come la stima sia salita al 26%. In questa percentuale è maggioritaria la mancanza o la riduzione del desiderio sessuale. Sono sintomi che possono essere messi in correlazione allo sbilanciamento tra messaggi virtuali e il contatto con la realtà vissuta.