La proposta della direttiva europea sui diritti d'autore ha generato diverse polemiche, sia nell'opinione pubblica che in diversi esponenti operanti nel campo delle telecomunicazioni e dell'informatica. Oltre 70 studiosi, tra cui compare il creatore del web Tim Berners-Lee, 169 accademici (che al riguardo hanno sottoscritto un documento dell'Università di Amsterdam) e altre 145 organizzazioni, che si occupano di libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica, si sono schierati contro la proposta. Oggi, ad aggiungersi allo schieramento a sfavore di essa c'è anche Wikipedia, la più famosa enciclopedia libera del web.

Il comunicato apparso sulle pagine di Wikipedia

Tentando di accedere ai contenuti in italiano di Wikipedia, il sito oscura la pagine e mostra un comunicato che esprime chiaramente la posizione presa in merito alla legge. In un suo frammento si legge:

''Anziché aggiornare le leggi sul diritto d'autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell'informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all'accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca.''

Secondo l'enciclopedia, infatti, la decisione che verrà presa il 5 luglio a Strasburgo potrebbe causare un radicale cambiamento della rete ed intaccare in modo significativo la condivisione di informazioni e contenuti, a discapito degli utenti e di molti siti.

Per questo Wikipedia si è auto-censurata, sperando di sensibilizzare chiunque abbia l'esigenza di svolgere delle ricerche, dando un esempio concreto di ciò che potrebbe accadere se i futuri esecutivi dovessero limitare i contenuti online ed effettuare delle censure.

Le proposte di Wikipedia

Il Free Knowledge Advocacy Group EU, composto da ''wikimediani'', si occupa di promuovere il libero accesso alla conoscenza umana e, in proposito alla legge sul copyright, ha scritto il 4 novembre 2013 un documento contenente tre proposte avanzate poi all'UE:

  • Pubblico dominio per le opere pubbliche. ''Le opere prodotte con fondi pubblici dovrebbero appartenere a tutti ed essere rilasciate nel pubblico dominio''. Questo, oltre a rendere più democratica la conoscenza, dovrebbe avere anche un effetto positivo su cultura, scienza ed economia.
  • Libertà di panorama a tutta L'UE. Ciò consentirebbe alle persone di usare e condividere liberamente le immagini che ritraggono spazi pubblici. Ad oggi, infatti, la condivisione è vietata dalla legge di molti Paesi, in quanto l'architettura e le opere d'arte pubbliche sono coperte da diritto d'autore.
  • Uso libero delle opere orfane (ovvero quelle di cui non è noto il proprietario dei diritti). ''Vogliamo vedere le opere orfane digitalizzate ed utilizzate di modo che contribuiscano alla nostra cultura, alla nostra scienza ed alla nostra economia''. Quest'ultimo punto potrebbe essere applicato semplicemente rimuovendo le limitazioni attualmente esistenti.