Per la prima volta nella storia della bionica,è stata impiantata una mano che imita il tatto naturale ad un donna italiana. Secondo la rivista Neuron, dove è stata pubblicata questa ricerca, la mano bionica sarebbe in grado di di riprodurre i segnali recepiti dai polpastrelli che arrivano ai neuroni. La ricerca è stata messa in atto grazie alla collaborazione tra l'Istituto di BioRobotica della Scuola Sant'Anna e l'Istituto di Neuroingegneria translazionale del Politecnico di Losanna, con la partecipazione dell'Università di Friburgo. L'intervento della donna è stato attuato presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Una protesi che percepisce le sensazioni tattili
La mano bionica è stata impiantata su un'imprenditrice siracusana che ha perso la mano in un incidente sul lavoro. Come dichiarato dalla medesima all'Ansa, la sensazione provata dalla mano bionica è stata estremamente naturale rispetto alla mancanza dell'arto. La mano è stata testata dal mese di giugno del 2017 fino a dicembre dello stesso anno. L'innovazione di questa mano bionica consiste nel fatto che il braccio amputato riesce a percepire tutte quelle sensazioni che si avrebbero nel caso in cui l'arto non fosse stato amputato.
Un percorso lungo
Il prferzionamento di una protesi tecnologica che riproduce il tatto naturale richiederà un percorso che da svolgersi in tre tappe fondamentali.
Innanzitutto, il primo obiettivo è quello di eliminare i cavi che tengono attaccata la mano bionica allo zainetto delle batterie che la donna deve portare costantemente. Lo scopo da raggiungere, come hanno ribadito i ricercatori, è quello di sostituire i cavi con una connessione wireless, in modo da garantire un uso costante della protesi.
Il secondo obiettivo che si prefiggono i ricercatori consiste invece nel garantire una maggiore efficienza dei nervi periferici, che permettono di stimolare la percezione del tatto. Infine il terzo e ultimo obiettivo sarebbe quello di sviluppare in modo ancora più efficace la stimolazione tattile percepita dalla protesi. Finora i risultati raggiunti dalla protesi bionica sono stati comunque sorprendenti, dato che i messaggi recepiti dal cervello sulla percezione sensoriale avvengono in modo molto rapido e naturale. Il fine da raggiungere è quello invece di rendere l'impianto ancora più pratico ed efficiente nell'uso quotidiano e costante.