La fine del mondo, Apocalisse o Armageddon, comunque vogliate chiamare l’evento che porterà alla fine della civiltà o della razza umana o del Pianeta Terra, fa notizia.  Peccato che si tratti sempre di notizie false, basate su interpretazioni clamorosamente errate degli scritti di cosiddetti profeti o veggenti. Oltre un decennio fa era toccato a Nostradamus e al Millenium Bug: dopo che nella notte del 31/12/1999 non è accaduto praticamente nulla, l’attenzione si è spostate su alcuni eventi passeggeri di minore entità e successivamente sul 21/12/2012, la data indicata dagli antichi Maya come fine del 12° ciclo o “b’ak’tun”.

Il bello è che la previsione Maya non è affatto una profezia: il 12° ciclo finisce proprio il 21 dicembre 2012 (data 12.19.19.17.10 del calendario Maya) e, come ce ne sono stati undici prima di questo, ce ne sarà un altro, il 13°, che inizierà sabato 22 dicembre 2012 del calendario gregoriano (13.0.0.0.0 del calendario Maya). I Maya non contavano gli anni ma dividevano il tempo in cicli di 18.980 giorni (circa 52 anni). Un ulteriore calendario, il Lungo computo, divideva il tempo trascorso dalla creazione del mondo (che secondo gli studiosi Maya corrisponderebbe al 3114 a.C. del calendario gregoriano) in cicli non ricorrenti (i b’ak’tun, appunto) di 144.000 giorni, suddivisi in ulteriori sottocicli.

Per molti la caratteristica migliore del nuovo b’ak’tun sarà che non sentiremo più parlare di fine del mondo, almeno per un po’. Se l’hype apocalittica fa per voi, invece, al momento l’ipotesi più plausibile per la prossima fine del mondo è il 2029 (per alcuni il 2036), data in cui l’asteroide Apophis passerà vicino alla Terra (con una probabilità d’impatto pari all’1%).

Tutto ciò che inizia ha una fine e anche il mondo, un giorno, finirà. La Terra esploderà, travolta dal Sole che si trasformerà una gigante rossa oppure brucerà e poi si perderà nell’Universo. Ciò, però, avverrà non prima di circa 5 miliardi di anni. Probabilmente allora l’umanità si sarà già autodistrutta o avrà trovato un modo per emigrare su altri mondi.

Tempo per prepararsi ce n’è.

Certo, ben prima di quella data un asteroide potrebbe colpire la Terra e causare un inverno permanente che annienterà la vita intelligente, oppure il riscaldamento globale e la guerra nucleare potrebbero accelerare il momento della fine dell’umanità. In ogni caso, si tratta di eventi che ci daranno un buon margine di tempo per prepararci, se non altro ad affrontare la fine con un sorriso. Come hanno fatto Elio e le Storie Tese nel loro ultimo single. Eccolo.