L'esposizione dei maestri del gioiello conclusasida poco all'interno dell'Urban Center di Milano, prestigiosa sede in GalleriaVittorio Emanuele, per la sua posizione d'onore, ha riscosso particolareinteresse, come testimonia il contapersone posto all'ingresso, che ha vantatola presenza di ben settemilatrecentottantacinquepersone, con una media giornaliera di ingressi pari a duemilaquattrocentosessantadueindividui, lungo tutto il periodo dell'evento, ovvero dall'otto al diecifebbraio 2013.

Una manifestazione giunta alla sua seconda edizione per metterein risalto l'abilità creativa dei talentuosi artigiani orafi che hanno presoparte alla sesta edizione della manifestazione "Maestri del gioiello – a Milanocon grinta verso il futuro", tenutasi in Palazzina Liberty di Milano, dove haavuto luogo anche il concorso Jacopo da Trezzo, ispirato al primo orafoitaliano, che lavorò il diamante e che divenne importante artista alla cortedei Re di Spagna nel 1500.

Preziosa e ambita la mostra è terminata in grandestile, con la partecipazione dell'attrice Claudia Coli che ha presentato igioielli di San Valentino, realizzati dai medesimi artisti dell'oreficeria,proprio in vista di quel giorno in cui condividere con la propria metà l'amoreche serbiamo nel cuore: si ricorda ad esempio"Lovelook" di Perinelli Gioielli di Viterbo, originali pendenti chepresentano una chiave ed un lucchetto, o i pezzi unici creati delleorafe de Il Carato di Pisa, "PassionRouge", ideato pensando ad un sentimento travolgente e passionale e "Mon Amour" che rappresenta la dolcezzaed al tempo stesso il vortice che crea un abbraccio.

Promosso dall'Associazione culturale e artisticaIperbole, per la valorizzazione dell'artigianato artistico e patrocinato daRegione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, l'evento che ha vistoall'opera artigiani orafi provenienti da vari parti d'Italia, è stato visitatoda numerosi turisti italiani e stranieri, giapponesi e cinesi, russi, tedeschi,inglesi ...

I due vincitori del concorso che hanno condiviso la passerellaall'eccellenza sono Alessandro Averla di Savona e Fabrizio Di Cori di Artena(Roma). Quest'ultimo scelto dal Pubblico con la sua creazione intitolata "laMargherita Gialla", racconta le tradizioni del suo paese che si legano a questofiore: «La margheritagialla è un fiore di campo spontaneo che sboccia nel mese di maggio,principalmente nel mese mariano.

È spontaneo perché nasce nei campi. A maggioviene reciso per poi essere infiorato su delle strutture lignee che vengonoportate a spalla nel terzo sabato del mese di maggio nel mio paese . Questamanifestazione è chiamata "La madonna delle grazie", sono dei cristi infioratiche precedono la nostra carissima madre. Ed è una tradizione che passa da padrein figlio da duecentoottantacinque anni.

Il cristo infiorato è fatto chequattro fiori di base come il papavero rosso, le palle di neve bianche e la margheritagialla». Fabrizio diCori ha voluto omaggiare questo fiore così importante per le sue tradizioni.Proviene da una famiglia di orafi, la quale è dal 1958 che si occupa di questaattività. L'azienda è stata fondata da suo padre e quindi Fabrizio già quandoera bambino ha mosso i primi passi in bottega. In seguito l'artista vincitoreha approfondito la sua ricerca all'Istituto d'Arte di Velletri, seguendo corsiprivati e lavorando presso alcuni laboratori di Roma. Questo premio non è ilprimo che ha ricevuto ma nel 2010 è arrivato terzo al concorso di Cassanod'Adda con un girocollo pendente chiamato "Inizio", con il quale ha volutorappresentare l'atto procreativo della donna.

AlessandroAverla che ha ottenuto il premio dalla giuria di operatori del settore,giornalisti e istituzioni per il premio Jacopo da Trezzo 2012 dal titolo "AMilano con grinta verso il futuro!" con il delizioso e colto gioiellointitolato"Per aspera ad astra", si sofferma proprio sul tema del concorso, acui si è ispirato per la creazione del suo pezzo. Il ciondolo stesso è statorealizzato con le lettere del suo titolo, infatti ogni singolo modulorappresenta una lettera.

«Questogioiello è dedicato al tema "Con grinta verso il futuro" - Racconta Alessandro- Ho immaginato un momento duro, difficoltoso come questo, con uno sguardoverso il futuro ottimista. È necessario osservare il pezzo per comprenderlo.

Partendodal basso lavoro l'oro, e gli do' un aspetto scuro quindi nero, con diamantineri. A salire schiarisco questo colore che diventa oro rosso con diamantichampagne; quindi pian piano gli elementi cominciano a prendere colore, vitafino ad arrivare all'oro bianco con i diamanti bianchi e opali che hannoall'interno delle sfumature di tutti i colori. Perciò la luce comincia adiventare colorata, come la fantasia e la gioia…». Alessandro Averla è ben venticinque anniche lavora come orafo iniziando questa attività nel negozio dei suoi genitori,un'oreficeria tradizionale. Ha studiato a Valenza e al ritorno ha deciso disostituire al negozio di famiglia un laboratorio dove riparare gioielli, dandoassistenza e dove creare pezzi da sogno.

Nelcorso della manifestazione Maestri del Gioiello, dall'8 al 10 febbraio 2013,all'Urban Center di Milano, avvicinandoci alle altre vetrine preparate dagliartigiani orafi si notano quelle presentate da Antonella Ferrara. Soffermandosisu quella dedicata a San Valentino, si osserva un gioiello chiamato "Tipicoincontro d'amore". Antonella Ferrara di Novara così lo racconta: «Nasce dalla simbologia deidue elementi che si incrociano e per me rappresentano il vero incontro. Sonostati realizzati singolarmente in oro bianco e in oro giallo. Dall'incontro diquesti due metalli nobili si ottiene un infinito, nella veste segnica dell'infinitomatematico, e due cuori»Il messaggio che deriva da questa creazione può essere espresso con questoconcetto, come spiega l'orafa: «unamore in cui ci si incontra è sicuramente infinito».

Oltre a questa finestra sulla suaattività, sono di grande valore anche la vetrina dedicata al "Panta rei" equella legata alla natura. «Lavetrina degli elementi e delle forme che si rifanno un po' alla natura sonorocce, sono degli elementi di terra, ci sono parti lignee addirittura, per lecontaminazioni - racconta Antonella Ferrara - per non utilizzare solo ilmetallo e le pietre tradizionali che effettivamente rivisitano un po' tutti».

Procedendolungo il percorso della mostra incontriamo le opere di Officina Orafa diAntonio Migliozzi: è da trentadue anni che lavora nel settore ed è da dodicianni che pratica l'attività a Trezzo sull'Adda, dopo le sue esperienzelavorative a Milano. «Hoiniziato a creare una collezione ispirata ai Longobardi, collezione con un saporeantico con ori lavorati ricchi di determinate caratteristiche e in seguito hoiniziato a realizzare altre varie collezioni: quella ispirata all'art nouveau equella ispirata ai dinosauri»Riflettendo sui risultati ottenuti da questa esposizione Migliozzi sottolinea: «Imiei anelli hanno suscitato molto interesse e gradevole curiosità per lepeculiarità dei dettagli inusuali, tra cui il diffusore di profumo nella boccanell'anello triceratopo e gli anelli di ispirazione liberty con gli smalti.Anche la collana con il ciondolo a forma di donna libellula articolata haaffascinato molti sguardi».

C'èanche chi come Vincenzo Delliturri ha deciso di utilizzare materiali inusualied economici per accontentare anche coloro che non possono permettersi spesefolli. «Sono orafo dacirca vent'anni. Il mio paese (Rutigliano, in Puglia) è ricco di argilla estoricamente ha rappresentato a livello mondiale la patria del fischietto interracotta che è un amuleto porta fortuna. Abbiamo unito la mia arte orafa conl'arte figula e abbiamo, ideato, realizzato e brevettato questo gioielloinnovativo realizzato in oro e terracotta: il Fisoro. Da qui parte la nostrastoria dal punto di vista artistico. Abbiamo sentito l'esigenza di realizzare igioielli in porcellana-limoges, per sperimentare anche materiali poveri vistoil periodo non semplice che si sta attraversando dal punto di vista economico.Noi andiamo incontro all'esigenza del cliente dal punto di vista del design,senza trascurarlo, anzi forse è proprio in questi momenti che si tira fuori ilmeglio di se stessi.

Abbiamo realizzato anche dei bottoncini in porcellana limogese oro oppure platino, con dei prezzi accessibili a tutti».

Anche secondo l'orafa MaddalenaRocco questo periodo di crisi è «un'occasioneper sfoderare l'ingegno nel rimanere a galla. Questo costa molta fatica.Vorremmo che la disposizione degli astri in questo territorio sacro di Milano,dove ha sede la mostra, ci aiutasse a trovare le soluzioni per andare avanti eper sfoderare le idee che sono quelle che ci sostengono».

Gliorafi citati e tutti i Maestri del Gioiello che hanno presentato i loro pezziunici all'Urban Center di Milano si meritano un ulteriore applauso anche da lontano basta che abbial'intensità di un gioiello visto il grande successo ottenuto.

Ladott.ssa Myriam Vallegra di Eventi doc che, con l'Associazione culturale eartistica Iperbole, si è presa cura dell'organizzazione, racconta a fine eventola sua impressione: «IlComune di Milano ha apprezzato e ci ha supportato nella promozione di questainiziativa; è importante che le Istituzioni comprendano i nostri sforzi e chediano più spazio e possibilità alle realtà produttive italiane, come l'arte el'artigianato per l'appunto.

Abbiamo un potenziale enorme di turismo in entrata nelnostro Paese, oltre agli italiani che apprezzano il made in Italy e che nonvanno neanche essi sottovalutati perché molti nostri connazionali come noi apprezzanoe scelgono il made in Italy, l'arte e l'artigianato italiano per motivazione,per cultura e perché li sentono propri ..., oltre agli stranieri che non sistancano mai di dimostrarci anche solo con i loro sorrisi, l'interesse chehanno per l'Arte e la Cultura italiana … sono due bacini di utenza diversi, maentrambi significativi ed importanti».