Credo di poter ragionevolmente ritenere che da diversi anni, ormai, Bram Stoker trascorra i suoi giorni e le sue notti oltremondani rivoltandosi nella tomba. E anche tra i vivi c'è molta gente ragionevole, magari appassionata di letteratura, di folklore, di antropologia o di esoterismo, che potrebbe nutrire delle riserve nei confronti dei nuovi "miti" (assolutamente deformati) sui vampiri. Ma il nuovo capitolo della storia del vampirismo (o dello pseudo-vampirismo, piuttosto) è stato scritto da poco. E, cosa preoccupante, non si tratta di una nuova moda "letteraria" o cinematografica, ma di un fenomeno reale: quello dei Real Vampires, i "veri" vampiri.

Il fenomeno è recente e se ne parla molto su internet. I Real Vampire (o sedicenti tali) sono distanti anni luce dai vampiri tradizionali (che godono di una storia millenaria in diverse culture): sono persone "normali" e sane, che semplicemente avvertono il bisogno di bere sangue di altri esseri umani per raggiungere il perfetto benessere psico-fisico. Un po' come noi semplici umani ci serviamo di integratori vitaminici per soddisfare il fabbisogno del nostro organismo. I Real Vampire bevono il sangue non di "vittime", ma di "donatori" maggiorenni e consenzienti, stipulanti un regolare contratto. E il prelievo non avviene tramite il teatrale morso alla giugulare ma attraverso forellini realizzati su braccia o schiena tramite la punta di un bisturi (dopo un'accurata disinfezione della cute).

Il fenomeno dei Real Vampire sembra collocarsi a metà strada tra la leggenda metropolitana e la moda malsana (come quella che circolò qualche anno fa di passeggiare per la metropoli portando un nano al guinzaglio) che si colloca ben oltre la semplice eccentricità. L'idea che si tratti di un fenomeno reale e che ci siano "davvero" persone dedite a tali pratiche sarebbe degno oggetto di studi sociologici (e psichiatrici) ma per il momento resta un pericolo soprattutto per i più giovani, facili alla suggestioni e sensibili al fascino molto di moda del vampiro. Pericoloso, sì, perché chi volesse dedicarsi a questa pratica con poca accortezza potrebbe contrarre malattie importanti (HIV ed epatite sono solo alcune fra queste) e incorrere in disturbi collegati alla digestione del sangue (che non figura, di regola, in una dieta sana). C'è da sperare che si tratti solo di una leggenda, o almeno che il numero di questi esaltati sia più esiguo di quel che i forum e i commenti sparsi su internet vorrebbero far credere.