Che l'età della donna per avere il primo figlio si fosse allungata era risaputo. Ci sembrano così lontani i tempi quando le nostre zie avevano il primo figlio a 22-25 anni, dopo qualche anno di matrimonio. Adesso i tempi sono cambiati e non per nostra iniziativa. Il percorso scolastico si è allungato, tutti i giovani sono obbligati ad arrivare per lo meno alla laurea e, nonostante tutto, al termine di questo lungo cammino non riescono a trovare un lavoro.
La strada è tutta in salita, prima si trova il lavoro, poi finalmente si può iniziare a pensare ad una famiglia.
Anno più, anno meno, è intorno ai 35-40 anni l'età in cui la donna può pensare per la prima volta alla gravidanza. E' a questo punto che le donne italiane, come dimostra la ricerca, scelgono di fare il loro primo figlio. L'Italia, sotto questo punto di vista, è in cima alla classifica delle mamme più vecchie dell'Unione Europea.
I dati, come riferisce La Stampa, arrivano dal secondo Rapporto sulla Salute Perinatale in Europa ed è stato condotto in 29 Paesi europei. Lo stesso è stato coordinato dall'U.O. di Epidemiologia del Pediatrico Bambino Gesù di Roma e in collaborazione con il Ministero della Salute. I risultati? Il 34,7% delle mamme italiane al primo parto supera i 35 anni. Un confronto per tutti arriva dalla Romania, dove la stessa situazione si verifica nel 10,90% dei casi.
Anche la prima gravidanza sotto alla soglia dei 20 anni in Italia è piuttosto rara, 1,4% in confronto a Regno Unito, Romania e Slovacchia che superano il 5%. Quali sono le maggiori conseguenze che l'età avanzata porta sulle nascite? In Italia purtroppo si assiste ad un numero sempre maggiore di parti cesareo. In Europa, dove il tasso di parti cesarei è compreso tra meno del 20% in Olanda al 52,2% di Cipro, l'Italia si piazza quasi sul podio con il 38%.