Edificato già all'epoca dei primire di Roma, a partire dal VI secolo a. C., fu strutturato nella sua formadefinitiva da Cesare verso il 46 a. C. Il Circo Massimo era, e rimane atutt'oggi, il più grande "stadio" mai edificato al mondo.

Poteva contenere, secondo alcunestime, fino a 250.000 spettatori. Vi sisvolgevano le naumachie (battaglie navali nell'arena allagata con le acque delTevere) e le corse dei carri. Non mancarono, come avviene anche oggi durante lemanifestazioni sportive più affollate, incidenti gravissimi con vittime sia fragli atleti che fra gli spettatori, che spesso rovinavano giù dalle gradinate dilegno poste negli ordini più alti.

Fu utilizzano fino al 549 d.C. per poicadere definitivamente in disuso.

Si può raggiungere facilmente conla linea B della metropolitana di Roma, scendendo alla fermata "Circo Massimo".

Per scoprire notizie piùdettagliate sulla sua magnificenza e sui suoi antichi splendori possiamorivolgersi, quali esperti navigatori, al web.

Per scoprire, invece, un suoaspetto più inconsueto possiamo scegliere una giornata della tarda primaveraromana. Il tepore del sole ha asciugato l'umidità della terra già da un po'mentre stendiamo il nostro plaid sull'erba verde e tenera. I turisti giapponesici osservano stupiti e iniziano a fotografarci mentre estraiamo da un candido cestinodi paglia una bottiglia di champagne corredata di due regolamentari flute e...

dueprofumatissimi panini con la porchetta.

Tipica dei castelli romani, laporchetta migliore si acquista poco fuori Roma, lungo la via dei Laghi, oall'inizio della via Nettunense oppure nei caratteristici chioschi di Marino,Ariccia, Genzano.

Circondati ormai da una simpaticafolla di curiosi invitiamo la nostra dolce metà a sedere vicino a noi.

E nello stesso luogo in cui gliaurighi sfrecciavano su veloci carri da corsa, nello stesso luogo in cui iromani acclamavano alle loro vittorie, nello stesso luogo in cui patrizi eplebei, uniti dalla febbre del gioco, incitavano l'atleta che sarebbe statol'artefice delle loro fortune o delle loro disgrazie, proprio in quello stessoluogo, brindiamo al nostro anniversario, al suo compleanno, alla laurea, allaprimavera, all'amore...

Vorremmo fermare questo istanteper sempre, mentre lo sguardo si sofferma sulle rovine delle antiche domus.

Ma il cielo ad ovest ormai èrosso e l'aria diviene improvvisamente più fresca e frizzante.

Mentre la bottiglia vuota e iflute scompaiono nel cestino insieme ai resti della merenda ci allontaniamo unitinel caldo abbraccio del fedele plaid.

Ecco svelato come trasformare unpomeriggio romano in un ricordo indimenticabile!