E' deludente il bilancio delle prime giornate di saldi, in tutta Italia la gente esce per strada ma in pochissimi sono entrati nei negozi per comprare qualche articolo. Effetivamente è complice anche il maltempo che ha convinto molte persone a rimanere a casa. La gente osserva le vetrine, chiedi i prezzi, prova gli articoli ma poi non compra, i consumatori hanno già in mente cosa acquistare, i clienti si mostrano oculati e prediligono acquisti mirati, comprando soprattutto i prodotti cui hanno rinunciato durante l'anno o le ultime feste, scelta fatta anche perchè hanno un budget sempre più limitato.



Solo nelle grandi città del nord le aspettative degli esercenti sono state soddisfatte, sprazzi di luce anche dagli outlet fiorentini e piemontesi, con code in autostrade segnalate all'ingresso dei centri commerciali.

A Torino afflusso e vendite deboli nel centro, il cattivo tempo e il weekend lungo, hanno portato alcuni torinesi fuori città; lunghe file dal mattino solo di fronte ai negozi simbolo di via Roma. A Milano non si registrano code di ore davanti ai negozi griffati del centro, un po' di movimento c'è, soprattutto negli outlet e nel quadrilatero della moda; la pioggia non ferma i clienti, in crescita del 5-10% rispetto allo scorso anno. A Roma il flusso di clienti è in linea con quello dello scorso anno, mentre le vendite, a seconda delle zone, si registrano stabili o con cali in linea con le previsioni.

A Firenze l'affluenza è in leggero calo, i clienti acquistano meno capi; vanno meglio i negozi del centro, soprattutto grazie ai turisti.

I saldi funzionano sempre meno anche perchè i negozi sono in saldo o vendita promozionale tutto l'anno, i clienti abituali vengono avvisati telefonicamente o con sms ed e-mail dai commercianti, quando è periodo di sconti.

Gli italiano disposti ad approffitare dei saldi sono in calo dal 60,5% al 58,35, con un calo del 6,35% di chi ritiene importante fare acquisti in questo periodo di sconto; decisamente in crescita la vendita su web, dove gli acquisti on-line crescono del 37%.

Ecco alcuni dati comunicati dalla Confcommercio: il 67% dei cercatori di offerte farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle griffe (-4,3% rispetto al 2013).

Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Non oltre 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%.