La festa della donna è da sempre collegata ai mazzi di mimose che si vendono per tutta l'Italia. Per alcuni regalare le mimose è una mossa solo commerciale, mentre altri lo considerano quasi un obbligo, un gesto piacevole e tradizionale da compiere. Qualsiasi sia l'opinione legata alle mimose bisognerebbe ricordare che dietro tale tradizione c'è una storia interessante.

Ecco da dove nasce la ricorrenza delle mimose per la Festa della donna

E' tradizione regalare una o più mimose durante la Festa della donna; tale pratica è molto diffusa in tantissimi paesi del mondo ma l'8 marzo è una festa tipica italiana.

La tradizione è legata al partito socialista e alla sinistra, motivo per cui durante il fascismo non la si festeggiò più. La Festa della donna per la prima volta fu celebrata nel 1946, nonostante le contrarietà della Democrazia Cristiana. Fu istituita grazie all'impegno del Partito Comunista Italiano. Secondo narrazione all'inizio si regalava come fiore la violetta, perché era legata profondamente alla sinistra a livello nazionale ma anche europeo. Il primo sostenitore di tale regalo fu Luigi Longo, ma la sua idea trovò presto l'opposizione di molti visto che la violetta era difficile da trovare e qualora la si trovasse era costosa da acquistare. La prima a ribellarsi a tale scelta fu Teresa Mattei, una ex partigiana.

La Mattei, insieme ad altre partigiane, pensò bene di sostituire la violetta con un fiore più comune, meno costoso e più reperibile sul mercato. Si rivolse la scelta quindi alle mimose che sbocciano in inverno, facili da trovare nei campi. La tradizione della Festa della donna è pertanto legata alla Mattei che più volte dichiarò che le mimose potevano essere raccolte in qualsiasi quantità in modo gratuito.

Quella che era semplicemente un'idea diventò nel giro di anni un ricorrenza popolare che prese 'potere' dopo la fine degli anni Sessanta. Il successo della Mimosa continua ancora ai nostri giorni, dopo tantissimi anni un omaggio alla figura femminile spesso oggetto di lotte sociali.