Nell'era dei talent show come se piovesse e nel Paese degli aspiranti scrittori per antonomasia non potevamo davvero farci mancare un format dedicato all'universo scrittura che non mancherà di interessare l'esercito silenzioso degli aspiranti scrittori italiani. Ci siamo davvero americanizzati, televisivamente parlando.

Pubblicare un romanzo è un progetto culturale molto ambizioso, che esercita un notevole fascino soprattutto sui giovani, in un'epoca nella quale si cerca continue vie di fuga al pessimismo globale che dal livello iniziale, quello cioè economico-finanziario, si è progressivamente traslato a quello sociale e culturale.

Perché anche per produrre e masticare cultura servono fondi.

Abbiamo guardato con una certa curiosità la prima puntata di Masterpiece andata in onda domenica 17 novembre su Rai3. Una puntata cominciata per la verità troppo tardi, intorno alle 23:00. Bisogna rendersi conto che il lunedì mattina la gente deve alzarsi presto per andare a lavorare: non si aiuta la cultura in questo modo. Dopo le prime sei puntate la trasmissione andrà però in prima serata e precisamente dal 28 febbraio 2014. E' giusto così.

Perché partecipare? Perché metterci la faccia? Perché il premio finale consiste nella pubblicazione del proprio romanzo con l'editore Bompiani, dunque una casa editrice molto importante, in una tiratura di ben 100mila copie.

E scusate se è poco (non sappiamo se è previsto il pagamento ordinario dei diritti d'autore).

La giuria, abbiamo imparato dalla prima puntata, è formata da professionisti della scrittura come Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo. Una giuria che in alcune circostanze ci è sembrata un po' ruvida, anche se ci rendiamo conto che non è mai facile dover dire a qualcuno che il suo lavoro è bocciato.



Inizialmente sono arrivate ben 5.000 opere da valutare, ma questo non ci sorprende, dato che sappiamo bene che un manoscritto in un cassetto è uno sfizio che non si può negare a nessuno. Da cinquemila, la prima commissione di valutazione ne ha promossi solo 500. Di questi 500 ne sono rimasti 70, che saranno presentati sommariamente (troppo sommariamente, diciamolo pure) al pubblico televisivo nel corso di sei puntate, per la gioia degli aspiranti scrittori prescelti, che potranno così vivere il loro quarto d'ora di celebrità tanto desiderato, per riscattare vite a volte troppo anonime o per medicare ferite dell'anima nel tempo diventate insopportabili, ma comunque alleviate dallo sfogo catartico della scrittura.



Questa sfida prevede ogni domenica due finalisti di puntata che raggiungeranno la suggestiva cornice della Mole Antonelliana di Torino e qui dovranno presentare in 59 secondi (la durata dell'ascensore per salire in cima alla Mole) il loro romanzo inedito a un professionista del settore (nella puntata d'esordio è toccato all'enigmatica Elisabetta Sgarbi). I 6 vincitori di ogni singola puntata approderanno alla fase di febbraio per la sfida finale di Masterpiece, quella che promette la prestigiosa pubblicazione per la Bompiani agli aspiranti scrittori.