Il viaggio della storica coppia Pepa/Tristan in località Santa Marta non è stato vano. Interpellare il notaio è stata un'idea brillante perché, per ciò che concerne il famoso testamento di Agueda, appare chiaro che c'è la regia di Olmo Mesia, più diabolico che mai, nella predisposizione di un secondo atto testamentario (finto).
Sorge però un problema: dove passare la notte? C'è la stanza del figlio (momentaneamente fuori città) del notaio a disposizione, ma questo crea non poco imbarazzo tra i due che continuano a provare reciproca attrazione a dispetto della scomoda consapevolezza di poter essere fratellastri.
Dormire insieme senza potersi neanche sfiorare sarà una dura prova per la coppia. Della serie: essere fatti l'una per l'altro. Olmo ne approfitterà per mettere il seme del dubbio nell'animo di Gregoria.
Cresce intanto l'allarme di Juan Castaneda relativamente al comportamento della sorella Mariana, da tempo molto strana (in realtà sappiamo che è stata vittima delle attenzioni morbose di Lucio che ha tentato di usarle violenza). La madre Rosario all'inizio non ha dato troppo peso al suo malumore, ma ora si deve rendere conto che la figlia Mariana appare turbata da qualcosa di veramente insopportabile e dunque turpe, inconfessabile.
Clamorose novità si aspettano in questa puntata poiché apprenderemo che Don Anselmo, nonostante l'appoggio incondizionato di Francisca, deve lasciare l'amato servizio.