Quando JenniferLawrence ha presentato la cinquina di candidati come Miglior attore protagonista all’86ª edizione degli AcademyAwards, milioni ditelespettatori disseminati dalle Alpi alle Ande, hanno incrociato le dita econfidato nella tanto anelata vittoria di LeonardoDiCaprio, in gara per la sua strabiliante interpretazione in The Wolf of Wall Street.

Niente da fare. Labionda Jennifer parla chiaro: “…and theOscar goes to… Matthew McCounaghey”.

Per Leonardo la quartasconfitta, dopo le nomination per Buoncompleanno Mr Grape, The Aviatore Blood diamond.

Come se non bastasse,cinefili e addetti ai lavori denunciano anche le mancate nomination per ilDiCaprio di Titanic, The Departed, Shutter Island, Inception e Django Unchained.

Sembra proprio chel’Academy non ami Leonardo. Il tam tam mediatico a favore di Leo, il giornosuccessivo alla cerimonia degli Oscar tenutasi lo scorso 2 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, ha prodottouna serie di dichiarazioni, pagine Facebook e persino gif animate volte a porrel’accento, tra il serio e il faceto, il sarcasmo e l’indignazione, su quantosia sfortunato e sottovalutato il bravissimo Leo; destinato ad acciuffare unOscar in extremis, magari per la menomemorabile tra le sue interpretazioni, com’è accaduto a Paul Newman, “oscarizzato” a sessantadue anni.

Una sorta di “scuseper il ritardo”. Ma c’è una logica di fondo: preferire alla qualità oggettivadi ciascun film o ruolo, motivi umanitari e storico-politici.

Una logica chespiegherebbe la vittoria del pur bravo McCounaghey su DiCaprio: il Ron Woodroofdi Dallas Buyers club, per cuiMcCounaghey si è aggiudicato il primo Oscar alla prima nomination, incarnal’eroe positivo salvifico e impegnato, l’ex cowboy omofobo che, scopertosiaffetto da HIV, dedica gli anni che gli restano alla ricerca di cure alternativee sperimentali per allungare l’aspettativa di vita dei sieropositivi.

Non c’èredenzione alcuna, invece, nel Belfort di DiCaprio: l’attore dà vita a unpersonaggio dissoluto che ruba, imbroglia, sperimenta qualsiasi tipo di droga etradisce le sue due mogli. È un antieroe che non si evolve e non si pente.

Inoltre, anche l’Oscarha un suo “peso”: nel corso degli anni, le scelte dell’Academy hannocorroborato la tendenza a prediligere quelle interpretazioni per cui l’attoreha dovuto trasformarsi perdendo o mettendo su molti chili.

McCounaghey e la suaspalla Jared Leto, vincitori quali miglior attori per Dallas buyers club, hanno perso rispettivamente ventitré e tredicichili. DiCaprio, per quanto abbia forgiato le sue interpretazioni al serviziodei personaggi più disparati, non ha mai dovuto stravolgere il suo fisico, esono in molti a chiedersi se questo dato di fatto non l’abbia penalizzato.

Ma DiCaprio che cosa nepensa? Se ne infischia! Di tutto! A giudicare dalle foto che lo immortalano aBora Bora con la sua ultima fiamma, l’“angelo” di Victoria’s secrets ToniGarrn (scelta seguendo una formula ormai ben collaudata: giovane, bionda etop model), sembra proprio che a DiCaprio importi delle mancate statuette tantoquanto del proprio corpo, sfoggiando con disinvoltura un po’ di pancia epettorali non propriamente tonici.

Ma se la gode. In barba alle prese in girodella stampa, all’indifferenza dell’Academy e ai canoni estetici hollywoodiani.

L’antidivo DiCaprio nonè impegnato platealmente in cause umanitarie come i colleghi Sean Penn e BradPitt, non suda sette camicie in palestra come Hugh Jackman o Vin Diesel, nonmette a repentaglio la sua salute per un ruolo con diete al limite dellasopportazione umana, come il sopracitato Jared Leto o Christian Bale. DiCapriosi “limita” a essere un magnifico interprete, richiesto dai migliori registi eche non sbaglia un film. Il tutto accompagnandosi a partner sempre più freschee attraenti. Un “Peter Pan” un po’ cresciutello che non vuole responsabilità?Possibile, ma a ridosso degli “anta”, DiCaprio è felice come un bambino aDisneyland.

Dinanzi a lui, il FlavioBriatore o il Bastianich diMaurizio Crozza, due tra le imitazioni più riuscite del comico genovese, nonpotrebbero mai liquidarlo con i cattivissimi “Sei fuooori!” oppure “Mi staideludendo!”.

E l’Oscar, intanto, puòattendere…