Ci sono coppie che si lasciano dopo sei-otto mesi. Periodo di prova durante il quale nessuno dei due parla mai d'amore ("ci stiamo frequentando" oppure "vediamo come va" o ancora "è solo un flirt"), magari ad uno dei due, di tanto in tanto viene in mente la frase magica "mi sono innamorato/a" ma, inevitabilmente, i due finiscono per separarsi. Ci sono poi coppie che devono mettersi alla prova e mettere alla prova l'amore che dicono (e credono) di provare. E per farlo hanno 90 giorni.

"90 Day Fiance" è il docu-reality made in U.S.A. (da noi in Italia con il titolo "90 Giorni per innamorarsi", in onda su Real Time, canale 31 del Digitale Terrestre e 131 di Sky da domenica 13 aprile in prima serata) che affronta proprio questo argomento: il tempo che ha una coppia per dirsi davvero innamorata.

Ma non stiamo parlando di coppie di persone della stessa città, Paese, nazione: le coppie seguite passo dopo passo in questo programma sono composte da quattro cittadini americani e quattro donne, tutte provenienti da altri Paesi e provviste di visto provvisorio da "fidanzate". Un visto lungo 90 giorni entro la fine dei quali i due devono sposarsi oppure dirsi addio.

E così Kirlyam, brasiliana, Aya, proveniente dalle Filippine, la russa Aziza e la colombiana Paola avranno la loro chance di trovare l'amore e diventare così cittadine americane. Le difficoltà che queste donne incontreranno durante il loro percorso lungo tre mesi non saranno poche: innanzitutto le barriere sociali e linguistiche.

E poi la diffidenza. La diffidenza della gente che crede poco alle relazioni nate in chat ed ancor meno a quelle tra un loro connazionale ed una straniera. Riusciranno le quattro donne a far sbocciare quella relazione nata in chat in un duraturo matrimonio d'amore? Oppure il tempo a loro disposizione si rivelerà tiranno e non arriveranno al punto di amare (o farsi amare) dal loro principe azzurro a stelle e strisce?

Lo scopriremo da domenica sera, iniziando a seguire il programma su Real Time.

Giunto alla seconda edizione in America (dove ha ottenuto un notevole consenso), "90 Giorni per innamorarsi" offre agli spettatori, curiosi o scettici, la possibilità di porsi interrogativi sulla questione "matrimonio internazionale". Giulia Perrin, avvocato di Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) spiega, nel corso di un'intervista postata sul sito internet redattoresociale.it, che "La migrazione per amore é probabilmente maggiore di quella per lavoro".

Ma in Italia non funziona come negli States, infatti, prosegue la Perrin "Il fidanzamento non è riconosciuto come motivo valido per il rilascio di un visto turistico, quindi non è facile per una donna o un uomo straniero ottenere il visto necessario per venire a trovare il proprio partner in Italia".

Come reagirà il pubblico nostrano alla prima puntata di questo nuovo format statunitense proposto dal canale tematico Real Time? Negli States, come già accennato, il docu-reality è alla sua seconda stagione e le storie d'amore che noi vedremo crescere da domenica 13 aprile hanno già lasciato il posto ad altre quattro coppie determinate e speranzose. Frequentatissimi dagli internauti sono anche il sito internet del programma e le pagine social ad esso correlate divenute mezzo per scambiarsi informazioni utili oppure solo per "criticare" la maniera semplicistica con cui la TV mostra il ricongiungimento della coppia: lui che attende in aeroporto, un mix di felicità e paura, l'arrivo della sua bella.

Le cose sono più complicate di così: le procedure necessarie che una straniera deve attuare per ricongiungersi con il suo promesso sposo sono molto complesse ed i tempi non sono poi così rapidi. In ogni caso, parafrasando vecchi detti popolari, tutto è bene ciò che finisce bene e, soprattutto, se son rose, fioriranno.