Importante novità sul caso di Fabrizio Corona. Il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta della difesa di fare una perizia psichiatrica sul detenuto per stabilire se ha davvero bisogno di lasciare il carcere per gravi condizioni di salute. La Corte prenderà la decisione definitiva sulla "liberazione" di Corona dopo l'incontro con lo psichiatra dell'11 febbraio, intanto il 27 gennaio arriverà la risposta della Cassazione sul cumulo della pena da attribuire all'ex re dei paparazzi.
Una perizia psichiatrica fa sperare Fabrizio Corona
I familiari ed i tanti sostenitori di Fabrizio Corona iniziano a sperare; la decisione del Tribunale di Milano di concedere una perizia psichiatrica al detenuto, infatti, è un segnale che potrebbe presto aprirgli le porte del carcere.
L'avvocato Ivano Chiesa, intervenuto telefonicamente a Pomeriggio 5, si è detto speranzoso per questa possibilità concessa dai giudici al suo assistito; l'incontro con uno psichiatra stabilirà se l'ex re dei paparazzi ha davvero bisogno di cure lontano dal carcere. Il prossimo 11 febbraio, infatti, Fabrizio incontrerà ad Opera il medico scelto dal Tribunale e soltanto dopo la perizia i giudici si pronunceranno sulla possibilità di far scontare a Corona la sua pena in comunità da Don Mazzi.
Il 27 gennaio giornata decisiva per il futuro di Fabrizio Corona
Prima della perizia psichiatrica del prossimo 11 febbraio, Fabrizio Corona deve affrontare un'altra importantissima sentenza da parte della Corte di Cassazione di Milano.
Il 27 gennaio, infatti, i giudici decideranno se lo sconto di pena avuto da Corona da 14 a 9 anni verrà confermato oppure se la detenzione tornerà ad essere uguale alla prima sentenza. L'avvocato Chiesa si è detto molto preoccupato per le sorti di Fabrizio Corona perchè, se la Corte dovesse riportare il cumulo della pena a 14 anni, la possibilità per il suo assistito di ottenere i domiciliari si complicherebbe molto.
La sentenza della Cassazione è attesa nella tarda serata del 27 gennaio e sarà seguita con molta preoccupazione da Corona, che dalle mura del carcere di massima sicurezza di Opera chiede di poter pagare i suoi sbagli in comunità.