Elisabetta Canalis, ex-moglie del famoso attore americano George Clooney, e molto attiva nelle campagne in difesa degli animali, rivela alcuni dettagli dello scandalo delle foto rubate ai vip, per il quale è stata aperta un'inchiesta dalla magistratura, che ha visto coinvolti i giornalisti Selvaggia Lucarelli, Gianluca Neri e Guia Soncini, recentemente indagati dal Tribunale di Milano per accesso non autorizzato a sistemi informatici, intercettazioni abusive, detenzione e diffusione di codici di accesso. Tutto questo aggravato dall'aver agito con scopo di lucro.

Attraverso un'intervista rilasciata al settimanale "Oggi", Elisabetta chiarisce alcuni aspetti della vicenda che ha creato un grande scandalo e dure prese di posizione, in particolare, da tutte le persone coinvolte alle quali è stata violata la privacy. L'attrice sarda entra in questa vicenda a causa di alcune sue foto, rubate nella casella di posta elettronica di Federica Fontana, sua amica personale, dopo essere venuta a conoscenza del tentativo di vendita delle foto stesse, scattate in occasione della festa per il suo compleanno, avvenuta nella residenza dell'ex-marito.

Le parole della Canalis

Essendosi rivolta immediatamente alla Polizia, a seguito dell'accaduto, la Canalis è venuta a conoscenza che la propria casella mail e gli account di condivisione erano stati violati e costantemente tenuti sotto controllo da persone non autorizzate.

Elisabetta ha iniziato così ad avere paura per la propria riservatezza, poiché persone estranee erano riuscite a entrare in suoi spazi personali privati. Immediatamente la Canalis ha messo a conoscenza della situazione tutti i suoi contatti telematici, al fine di interrompere la dispersione dei dati riservati.

A causa di queste intrusioni non autorizzate, la show girl ha anche avuto problemi ad accedere al suo account di posta elettronica, che usa per lavoro, e anche per la vita privata.

Elisabetta, che ha recentemente annunciato ai suoi fan l'arrivo di un bimbo, confessa che, non sapendo con certezza cosa fosse rimasto riservato e cosa fosse stato illegalmente diffuso, ha iniziato a sentirsi spiata e violata nella sua riservatezza. Oltre alla paura, tutto questo è stato anche causa di disagi concreti a livello pratico, in quanto la mail era usata anche per gli aspetti economici del suo lavoro, come ad esempio le trattative per i compensi e l'invio di numerosi dati sensibili.

Sentendosi minacciata da queste intrusioni, ha pensato che fosse necessario tutelarsi, rivolgendosi alle forze di polizia allo scopo di ricostruire tutta la vicenda.

Infine, dichiara di avere molta fiducia nella giustizia italiana, e di essere assolutamente sicura che gli investigatori riusciranno a far luce su quest'odioso crimine, accertando le responsabilità delle persone coinvolte.